L'ITALIA DISERTA MARRAKECH

Migranti, governo: "Sul Global Compact deve decidere il Parlamento"

Al parlamento europeo Lega e M5s si spaccano al voto sul patto Onu per le migrazioni

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Sul Global compact for migration, l'accordo voluto dall'Onu per gestire le migrazioni internazionali, il governo italiano prende tempo. Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano sottolinea che è "opportuno parlamentarizzare il dibattito" e giudica "corretta la scelta dell'esecutivo di non partecipare all'incontro di Marrakech", aspettando che si pronuncino le Camere. Netta la condanna del candidato alla segreteria Pd Maurizio Martina: "Comportamento vergognoso".

La posizione del governo Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha affermato che l'Italia non firmerà il Global compact for migration fino a quando non si esprimerà il parlamento. Un annuncio che ha sollevato l'imbarazzo del Movimento 5 stelle. Gli attriti tra le posizioni dei due partiti di maggioranza si sono palesati al parlamento europeo, durante una votazione per inserire nell'ordine del giorno di giovedì 28 novembre il dibattito sul Global compact. La Lega ha votato contro, mentre gli eurodeputati del M5s si sono espressi a favore. Anche lo stesso parlamento Ue si è spaccato, con 208 sì, 195 no e 17 astenuti.

L’Italia non firmerà la proposta Global Compact ONU sull'immigrazione e il governo non andrà alla riunione di Marrakesh. Avanti!#NoGlobalCompact pic.twitter.com/IicnI3j9bS

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 28 novembre 2018

A conferma delle parole del leader della Lega si è espresso anche il premier Giuseppe Conte: "Il Global Migration compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini. Riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all'esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. A Marrakech, quindi, il governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato". Una posizione, quella del governo, in controtendenza rispetto a quanto annunciato in precedenza. Durante l'assemblea Onu del 26 settembre il primo ministro Conte aveva dichiarato il sostegno italiano al patto sulle migrazioni: "I fenomeni migratori con i quali ci misuriamo richiedono una risposta strutturata, multilivello e di breve medio e lungo periodo da parte dell’intera comunità internazionale. Su tali basi sosteniamo il Global Compact su migrazioni e rifugiati". Inoltre, anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, rispondendo a un'interrogazione parlamentare di Fratelli d'Italia, aveva ribadito l'orientamento favorevole dell'Italia sul documento Onu.

Le opposizioni Il Partito Democratico ha accusato il governo di aver ritrattato quanto affermato in precedenza. Duro il capogruppo dem Graziano Del Rio: "Il vero presidente del Consiglio è Salvini e ha smentito il ministro degli Esteri e il premier sull'adesione dell'Italia al Global compact for migration. Moavero e Conte avevano ribadito all'Onu che l'Italia avrebbe firmato l'11 dicembre. Ora Salvini cambia la linea del governo e si rimette al Parlamento. È un cambio di posizione sostanziale che fa ulteriormente perdere credibilità all'Italia, dopo la brutta figura sulla manovra". Anche Laura Boldrini esprime la sua posizione sulla decisione del governo, ricordando che: "Il Global compact, il cui esito non è vincolante, vuole solo essere un forum per trovare le soluzione e l'Italia si lamenta sempre di essere lasciata sola e quando c'è l'occasione non va all'incontro, smentendo clamorosamente il presidente del Consiglio: è gravissimo".

Le resistenze al Global compact Ad appoggiare il governo di Conte in Aula è Fratelli d'Italia che tramite la voce di Giorgia Meloni definisce il documento Onu "folle" perché "distrugge i confini e glo Stati nazionali favorendo l'immigrazione incontrollata".

Aiutatemi a diffondere questo appello a @matteosalvinimi: che senso ha aver chiuso i porti se poi questo governo sancisce l’invasione dell’Italia firmando il Global Compact? O il governo dice NO al #GlobalCompact, oppure è meglio dire basta a questo governo.#NoGlobalCompact pic.twitter.com/AxtHDat9S0

— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 27 novembre 2018

Anche su piano internazionale c'è chi ha detto "no" al Global compact. Tra chi ha negato la propria ratifica del documento Onu ci sono i Paesi del Gruppo di Visegràd (Polonia, Repubbica Ceca, Slovacchia e Ungheria), oltre a Israele, Australia, Austria, Bulgaria, Svizzera, Polonia e gli Stati Uniti d'America. Donald Trump ha infatti deciso di sfilarsi dal patto delle Nazioni Unite, visto, forse, troppo legato all'amministrazione di Barack Obama. Ad annunciare l'uscita degli States dal gruppo dei firmatari è stata la rappresentante americana, uscente, all'Onu, Nikki Haley: "Le nostre decisioni sull'immigrazione devono essere sempre prese dagli americani e solo dagli americani".

Cosa è il Global compact for migration? Il Global compact for migration è il primo accordo internazionale volto a stabilire una linea comune sulla gestione delle migrazioni. Il patto, lanciato dall'Onu il 19 settembre durante il summit di New York sui migranti e i rifugiati, dovrebbe essere adottato entro la fine del 2018. Il 10 e l'11 dicembre a Marrakech è prevista una conferenza intergovernativa durante la quale il documento potrebbe essere adottato. Il ministro Matteo Salvini ha annunciato che l'Italia non parteciperà all'incontro. Il Global compact for migration ha lo scopo di garantire una "migrazione sicura, ordinata e regolare" a livello internazionale. I suoi firmatari si impegnano a creare una poltica comune, seguendo i principi stabiliti nelle dieci linee guida della dichiarazione. "Nessuno Stato può affrontare il fenomeno migratorio da solo, proprio per la sua natura transnazionale", così si legge nel documento. Obiettivo delle Nazioni Unite è salvaguardare i diritti e il benessere dei migranti. Al centro delle decisioni politiche devono esserci, infatti, gli individui, che devono vivere "in condizioni di benessere nei Paesi d'origine, transito e di destinazione". Questo deve essere fatto senza violare la sovranità nazionale: "gli Stati continueranno a promulgare leggi sull'immigrazione, in conformità con il diritto internazionale". Anche la distinzione tra migranti legali e illegali sarà in mano ai governi nazionali. È su questi punti, però, che si delinea le maggiori preoccupazioni del governo italiano. Su molti punti del documento Onu, infatti, gli esponenti della Lega vedono elementi che collidono con le proprie idee politiche in tema di migranti.