Lombardia: ok alla legge a favore delle telecamere negli asili nido
Con 57 voti favorevoli e 16 contrari il Consiglio regionale ha approvato una proposta che punta a "benessere e tutela dei minori che frequentano nidi e micronidi"
Telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia: in Lombardia è legge. Il Consiglio regionale ha approvato con 57 voti favorevoli e 16 contrari il progetto di legge che punta al "benessere e la tutela dei minori che frequentano nidi e micronidi" e favorisce l'installazione di telecamere. "Una battaglia di civiltà che operatori, educatori e famiglie lombarde aspettavano da tempo", ha commentato su Facebook il consigliere di FI Gianluca Comazzi.
Un fondo da 600mila euro per il biennio 2019-2020 Il provvedimento di iniziativa della giunta ha "l'obiettivo di tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo, a tale scopo, l'installazione su base volontaria dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso", ha spiegato dopo il voto l'assessore alla Famiglia
Silvia Piani chiarendo anche che "i filmati registrati all'interno dei nidi e dei micronidi saranno resi disponibili esclusivamente all'autorità giudiziaria".
Con il progetto di legge, presentato in Aula dal consigliere
Simona Tironi (FI), verranno assegnati in totale "600mila euro per l'installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso (300.000 euro per il 2019 e 300.000 euro per il 2020) e 300mila per la formazione degli operatori (150.000 sia nel 2018 e che 2019)", ha concluso l'assessore Piani.
Pd contrario: "Non si educa con il sospetto ma con la fiducia" "Crediamo che installare le telecamere nei nidi, con l’illusione di prevenire così i casi di maltrattamenti, non faccia altro che alimentare una cultura del sospetto che è l’esatto contrario di quel rapporto di fiducia che va costruito tra genitori ed educatori, indispensabile per affidare a una struttura il proprio figlio. L’attenzione deve piuttosto essere concentrata sulla formazione e sulla qualità del personale". Così il consigliere del Pd Jacopo Scandella spiega il secco no del Partito democratico al progetto di legge votato in Consiglio regionale.
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