La direzione investigativa antimafia di Palermo ha eseguito un decreto di sequestro e confisca, emesso dal Tribunale di Trapani su proposta del direttore nazionale della Dia nei confronti degli eredi dell'imprenditore Carmelo Patti, originario di Castelvetrano (TP) ex proprietario della Valtur (ora in amministrazione straordinaria), deceduto il 25 gennaio 2016. Si parla di un patrimonio stimato per ora in oltre un miliardo e mezzo di euro.
La Dia definisce il procedimento "uno dei più rilevanti nella storia giudiziaria italiana".facendo scoprire interessi economici riferibili alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, guidata dal latitante Matteo Messina Denaro. Tra i beni confiscati vi sono resort turistici, beni della vecchia Valtur, un'imbarcazione di 21 metri, appezzamenti di terreno, immobili e 25 societa'. Carmelo Patti, morto a 81 anni, 3 figli, era cavaliere del lavoro e prima dei guai giudiziari, soprattutto con accuse di rapporti con la mafia, era uno stimato e ricchissimo industriale.
"Continua l`attacco dello Stato all`enorme patrimonio economico finanziario della criminalità organizzata, in questo caso di Cosa Nostra, di una delle famiglie più importanti, quella di Castelvetrano, che fa riferimento a Matteo Messina Denaro, ha affermato il generale Giuseppe Governale, capo della Direzione Investigativa Antimafia, al Giornale Radio Rai.
"Carmelo Patti - ha aggiunto Governale - è stato un personaggio particolare, perché partì dalla Sicilia nel 1960 per raggiungere la Lombardia. Quando nel 1961 il Tribunale lo dichiarò fallito, lui disse di non avere nemmeno i soldi per mangiare. 50 anni dopo lo troviamo a capo di un impero economico, che sfiora i due miliardi di euro. Una crescita dirompente, non priva di difficoltà, ma che ha potuto imporsi evidentemente anche grazie all'appoggio esterno non sempre lecito. Giravano intorno a lui personaggi indissolubilmente legati a Cosa Nostra. Facciamo riferimento, per esempio, ad un certo Michele Alagna, la cui sorella ha dato alla luce la figlia di Messina Denaro".