Che fine ha fatto il bonus cultura? E' la domanda che da almeno un paio di mesi si stanno facendo tantissimi ragazzi: gli oltre 500mila che hanno compiuto 18 anni nel corso del 2018. Perché, nonostante le rassicurazioni del ministro della Cultura Bonisoli, dei 500 euro da dare in dotazione ai nati nel 2000 (da spendere in prodotti culturali: musica, libri, biglietti per teatri e concerti, ingressi a musei, ecc.) non c’è traccia. I fondi ci sono: li ha stanziati la Legge di Bilancio 2018, scritta dal precedente governo (e sono stati confermati dal decreto Milleproroghe di settembre, a firma Lega-M5S). A mancare, però, è il decreto attuativo che sblocchi quei soldi e detti le regole e le tempistiche per iscriversi alla piattaforma 18App e accedere ai voucher. A riassumere la vicenda è il sito Skuola.net.
Bonus cultura, le promesse del ministro Bonisoli
A sollecitare una risposta concreta è stato soprattutto il Partito Democratico, che ideò il meccanismo del bonus per incentivare le nuove generazioni ad arricchire il proprio bagaglio culturale. La prima a tentare di muovere le acque è stata la deputata dem Anna Ascani – da sempre in prima linea sull’argomento – che in un’interrogazione parlamentare del 17 ottobre chiedeva conto al ministro Bonisoli, il quale chiariva: “L’11 ottobre il Consiglio di Stato ha reso il proprio parere favorevole e a breve (questione di giorni) è atteso il parere del Garante. Non appena sarà pronto quest’ultimo parere, si procederà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento nonché all’apertura delle registrazioni dei ragazzi che compiranno 18 anni quest’anno”.
Una petizione online per tentare di accelerare i tempi
Dopodiché è partita una petizione online dei Giovani Democratici – sponsorizzata anche dall’ex premier Renzi - per accelerare l’assegnazione del bonus cultura ai nati nel 2000. Da allora non si è saputo più niente. Così, negli ultimi giorni, le opposizioni sono tornate all’attacco. La stessa deputata Ascani ha pubblicato un post su Facebook in cui chiedeva nuovamente conto a Bonisoli: “Il Ministro – si legge – aveva annunciato che avrebbe attivato la procedura ‘a giorni’. Ne sono passati 35 e l’anno sta per finire. A pensar male si fa peccato… ma spesso si indovina!”. La paura è che l’esecutivo voglia far passare il 2018 senza prendere una decisione in tal senso. Il tempo stringe.
Verso una revisione del bonus cultura
Un percorso travagliato quello del bonus cultura versione 2018. La manovra approvata a fine 2017 aveva lasciato invariato il sistema: 290 milioni da distribuire – sotto forma di voucher da 500 euro - a tutti i neo-diciottenni. A complicare le cose, però, c’è stato il cambio della guardia a Palazzo Chigi. Il governo Lega-M5S si è mostrato subito scettico nei confronti del bonus. Lo stesso ministro Bonisoli, in un primo momento, aveva addirittura paventato la sua cancellazione. Salvo poi tornare sui propri passi, ma preannunciando una rimodulazione dei criteri di assegnazione (allargare il bonus anche ai ragazzi più grandi, magari limitandolo alle fasce di reddito più basse). Cosa che sta avvenendo in questi giorni, attraverso l’approvazione della Legge di Bilancio 2019.