A un mese e mezzo da quel tragico volo dal balcone del terzo piano, si riaccende la luce della speranza per la piccola Nadia. A gettarla in strada, il 7 ottobre, era stato il padre, dopo un litigio con la moglie. Nella follia di quegli istanti, l'uomo, un 49enne che dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato dalla minore età delle vittime, violenza, resistenza a pubblico ufficiale, accoltellò anche il figlio di 14 anni, subito apparso non grave. La bimba si è risvegliata dal coma e inizia a muovere gambe e braccia. La lenta risalita dall'inferno in cui era era sprofondata ha inizio.
La bambina, invece, apparve subito in condizioni gravissime. Nella caduta aveva riportato un trauma cranico commotivo, un trauma facciale e gravissime lesioni al torace; trasportata in ospedale, fu sottoposta a intervento chirurgico.
Dopo un paio di settimane, Nadia fu trasferita dall'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove era stata seguita ventiquattro ore al giorno nella fase critica, al Policlinico Gemelli di Roma per il completamento del programma terapeutico e il trattamento definitivo delle lesioni.
Suo fratello, colpito dal padre con un coltello da cucina con una lama lunga 15 centimetri, guarì in due settimane.