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Melegatti riparte: il lievito madre è stato "salvato" da due operai | Sui social: "Facciamoli cavalieri del lavoro"

Matteo Peraro e Davide Stupazzoni, nonostante lo sconforto e il pessimismo per il futuro, hanno continuato a occuparsi della vera ricchezza dell'azienda dolciaria

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La ricchezza di Melegatti è salva e così l'azienda riavvia la produzione dei suoi pandori e può ritenersi pronta per le Feste. Il lievito madre, infatti, anche nei tempi più bui della chiusura, è stato custodito, curato, coccolato da due lavoratori che ora vengono chiamati "eroi" e per i quali in tanti sui social chiedono l'onorificenza di cavalieri del lavoro. I protagonisti di questa storia da moderno Libro Cuore sono Matteo Peraro e Davide Stupazzoni, in Melegatti rispettivamente dal 2004 e dal 1995. A loro si deve il nuovo "miracolo" produttivo: così da qualche giorno forni riaccesi, profumo di pandoro nell'aria e fila davanti allo spaccio aziendale che non ha alzato ancora le saracinesche. Pioggia di richieste da tutta Italia: il Natale di Melegatti (e della tavole italiane) è salvo, anche grazie a Matteo e Davide.

" Il lievito va nutrito ogni giorno, altrimenti c’è il rischio che muoia. E stiamo parlando di qualcosa di unico, che ha almeno 124 anni di storia, perché verosimilmente esisteva da prima che venisse fondata la ditta, utilizzato nella prima pasticceria di Domenico Melegatti", ha riferito a Il Corriere del Veneto Giacomo Spezzapria, il nuovo ad, riferendosi ai due addetti-eroi.

Per entrambi, riporta il quotidiano, come per il resto dei loro colleghi storici, la maggior parte degli assunti, rientrare nello stabilimento " è stato come tornare a casa. Ci teniamo tantissimo a questo nome, e speriamo che possa durare nel tempo". Attesa per l'apertura dello store del marchio in centro a Verona.

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