Violenza sulle donne: dieci "no" da non dimenticare mai
Previeni le situazioni: ecco dieci suggerimenti per impedire che il partner possa diventare troppo pericoloso
Il 25 novembre si celebra, come ogni anno, la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne: una piaga sociale che non conosce fine. La violenza, peraltro, può essere un'azione in grado di provocare danni e sofferenza, tanto fisica quanto psicologica, e continua purtroppo a rappresentare una delle maggiori violazioni dei diritti umani a livello mondiale. Nella maggior parte dei casi, poi, le violenze avvengono tra le mura domestiche e i colpevoli sono proprio i partner. Ecco come cercare di prevenire comportamenti potenzialmente a rischio e capire quali sono i segnali da non sottovalutare prima che sia troppo tardi.
Ecco dunque
dieci "NO" da tenere in cosiderazione per cercare di
prevenire comportamenti pericolosi che possano essere messi in atto anche quando meno ce lo aspettiamo.
1 - No vuol dire no: saper dire “no” spesso non è facile, ma è necessario. Dire NO in modo chiaro e sereno serve a creare confini sani e privi di zone d'ombra. Essere troppo accondiscendente può indurre il partner a monopolizzarci e farci sentire in dovere di chiedere autorizzazioni e permessi. Fermezza, prima di tutto.
2 - No ai controlli: essere a conoscenza degli spostamenti è un conto, un controllo eccessivo dei nostri percorsi, delle telefonate e delle amicizie è tutt'altro. Mantenere autonomia e libertà è fondamentale.
3 - No all'isolamento: spesso il partner pericoloso cerca di isolarci forzatamente da famiglia e amici, mettendoli in cattiva luce e cercando di sradicarci dalle nostre consuetudini e allontanarci dagli affetti. Mai perdere i riferimenti, sono la nostra ancora di salvezza.
4 - No alla gelosia: un conto è essere innamorati, un conto è essere possessivi. Se un po' di gelosia non guasta, quando diventa insana e tormentosa allora è patologica. Se il nostro lui diventa geloso anche delle amiche, allora l'attenzione deve diventare massima. Mai sottovalutare certi comportamenti.
5 - No alle accuse continue: attenzione a essere colpevolizzata per tutto. Se qualunque cosa si faccia non va bene, se il partner ha da dire per tutto ed è sempre colpa nostra anche se fuori piove, ci sta usando violenza: scarica il suo stress e le sue frustrazioni su di noi per farcela pagare. Il senso del dovere ha un limite, sempre.
6 - No all'eccessivo risparmio: saper gestire l'economia domestica è un conto, il controllo ossessivo delle spese è ben altro. Se diventa un controllo della persona si tratta di oppressione economica e ha come risultato quello di renderci dipendenti in tutto e per tutto dal nostro lui e dal di lui portafoglio. Attenzione, perché da qui a non avere più nemmeno il controllo del cellulare per chiedere aiuto il passo è breve.
7 - No alla derisione senza motivo: un ossessivo e continuo denigrare quello che facciamo, il nostro aspetto, come ci vestiamo o come ci trucchiamo, diventando uno zimbello da prendere in giro ferocemente con gli amici e con gli estranei, è il sintomo che siamo vicine alla violenza. Se oltre alla denigrazione si accompagnano cambi di umore anche minacciosi e frequenti, il campanello d'allarme deve suonare senza tregua.
8 - No allo stalking: finalmente adesso è riconosciuto come reato: i comportamenti persecutori, come le telefonate anonime, i messaggini a ogni ora del giorno e della notte, le infinite e-mail che intasano la casella di posta, i danni alle cose, la sorveglianza ossessiva sono configurati come stalking. Denunciare sempre e senza indugio è l'unica soluzione possibile: a volte non è servito, ma molte volte è stato invece risolutivo e ha restituito nuova vita e nuova dignità a molte di noi.
9 - No alle minacce: le intimidazioni verbali, che si tratti di insulti o minacce vere e proprie, come anche comportamenti violenti, tipo scagliare in giro per casa oggetti di ogni tipo, sono sempre un segnale forte e chiaro che non può essere frainteso. Se poi il partner arriva a mettere le mani addosso, dandoci spinte e strattoni, il passo verso schiaffi, pugni e calci è brevissimo. Chiedere aiuto subito è la miglior difesa che possiamo mettere in atto, non aspettiamo un solo secondo in più.
10 - No alle provocazioni: non cediamo al gioco del nostro lui, non diamogli modo di appigliarsi a qualsiasi pretesto per fare esplodere un litigio. Le provocazioni sono assolutamente strumentali e servono proprio a scatenare la violenza entro le mura domestiche. Se poi il
casus belli sono i figli, prestiamo attenzione ancora maggiore: il partner violento sa bene che la prole è quanto di più caro abbiamo e vorrà colpirci proprio lì dove fa più male.
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