Eros Ramazzotti: "Rieccomi con il mio messaggio positivo che resta nel tempo"
Il cantautore racconta a Tgcom24 il nuovo album "Vita ce n'è" che esce il 23 novembre
Dopo tanti anni di musica e 15 dischi non era facile tirare fuori le idee e ricominciare. Eros Ramazzotti lo fa, riparte con "Vita ce n'è". Un album registrato in Italia ma che strizza l'occhio all'estero. Tanto che il cantante italiano pop più conosciuto nel mondo duetta con Luis Fonsi, Alessia Cara ed Helene Fischer. "Ci son ragazzini rampanti che buttano fuori 20 dischi al giorno, io volevo dare un messaggio positivo", racconta a Tgcom24.
Eros è un disco con una energia nuova, che arriva a 55 anni, come è nato?
E' un progetto importante, riparto con una marcia giusta, ci ho lavorato tanto. Non è stato facile rinnovarsi, non ho più 20 anni.
E' cambiato anche il team di autori, sei passato da Mogol a Federica Abbate...
Ho basato tutto sul rapporto con Cheope, la nostra è una amicizia trentennale. Così è nato l'incontro con Federica e poi con Dario Faini, Nigiotti, Paradiso, Zampaglione, Lorenzo (Jovanotti, ndr)... ma c'è anche un pezzo del figlio di Biagio Antonacci, Paolo, che è un ragazzo molto bravo e talentuoso... gli ho consigliato di risparmiarsi...
Ci sono, appunto, molti giovani...
Non sono geloso del successo degli altri. Mi fa piacere vedere talenti nuovi, ho sempre dato spazio ai giovani, non chiudo, anzi... I giovani si ricordano di Eros Ramazzotti soprattutto per i vecchi pezzi, per stare al passo con i tempi avevo bisogno di cambiare e collaborare con altri artisti, vedi Alessia Cara...
Come hai pensato il duetto "Vale per sempre" con la popstar canadese?
Non era facile trovare una voce così. Potevo chiamare Jennifer Lopez, avrebbe detto sì, ma mi è sembrato un cambiamento giusto, Alessia è una ragazza umile e brava, mi è piaciuto il suo timbro, è venuta in Italia con i genitori che sono di origini calabresi e mi hanno fatto tante di quelle feste... Lei si è addirittura inginocchiata.
Un altro duetto importante è con Luis Fonsi, lo conoscevi?
Ci siamo conosciuti durante una manifestazione. Mancava il reggaeton, non lo fa nessuno (ironizza, ndr). Ha accettato subito, mi chiama maestro, e mi sento un po vecchietto.. E' stato molto carino, un grande professionista. Il provino era diverso, poi ho modificato il brano facendolo diventare un duetto e ho pensando a lui.
Hai detto che c'è stato un momento in cui volevi lasciare tutto... poi cosa è successo?
Ho attraversato un momento di transizione, il modo di fruire la musica è cambiato. Dove tutto si muove velocemente, passa tutto, dalle cose belle a quelle brutte. Sono ripartito dall'amore per la musica, dalla positività per cui la gente mi riconosce. La vita torna spesso nei miei pezzi, è importante lanciare messaggi positivi. Che restano nel tempo. Ecco, volevo un disco da ricordare.
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