Senza più ferie per curare i figli disabili: i colleghi le regalano le loro
E' successo nel Comune di Cagliari. Le ferie solidali, possibili grazie alla contrattazione decentrata prevista dal Jobs Act, sono state racimolate in tempo record. L'assessore al Personale: sorpresi
Grazie all'aiuto dei colleghi, Maria (nome di fantasia) potrà continuare a seguire le cure dei suoi figli disabili, costretti spesso a viaggiare in diversi ospedali italiani. La donna, dipendente del Comune di Cagliari, infatti aveva finito le proprie ferie e sarebbe dovuta tornare al lavoro o prendere l'aspettativa non retribuita. Con la gara di solidarietà dei lavoratori, sono state racimolate in tempo record, una settimana, altri 30 giorni di ferie.
Inoltre, come scrive La Repubblica, altri colleghi si sono resi disponibili per donarle altre ferie solidali nel caso ne avesse bisogno. Le regole per poterlo fare sono state scritte dal Comune sardo per primo in Italia, su richiesta dei sindacati, a marzo 2017, anticipando il contratto collettivo del pubblico di un anno. E' stato possibile grazie alla contrattazione decentrata prevista dal Jobs Act.
Nel privato si erano susseguiti vari episodi del genere. L'assessore al Personale cagliaritano Danilo Fadda ha affermato: "Il nostro è un caso pilota, il primo in assoluto nel pubblico, siamo sorpresi perché siamo stati sommersi dalle adesioni".
La richiesta dopo l'accettazione è stata condivisa in modo rigorosamente anonimo sulla piattaforma istituzionale interna del Comune. Al massimo i dipendenti hanno potuto donare otto giorni, maturati nell'anno precedente. "Le ferie solidale sono reiterabili, c'è la fila per accontentare Maria - spiega Fadda -, siamo sorpresi perché sommersi dalle adesioni".
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