E' stato assolto il giovane che nell'estate 2017 uccise, avvelenandole con solfato di tallio, tre persone della sua famiglia. Mattia Del Zotto, 28 anni, di Nova Milanese (Monza), è stato ritenuto dal gup del tribunale di Monza totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti. Rimarrà dunque rinchiuso in un ospedale psichiatrico per dieci anni. Del Zotto aveva avvelenato altri sei familiari, che erano sopravvissuti.
"Affetto da un disturbo delirante, totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti perché affetto da vizio totale di mente", aveva aveva definito Mattia Del Zotto, 28enne di Nova Milanese (Monza), il perito incaricato dal Giudice. Il gip Patriza Gallucci ha sposato la tesi del suo consulente, analoga a quella della difesa, assolvendo Del Zotto per totale vizio di mente e respingendo la richiesta di condanna all'ergastolo del pm Carlo Cinque, il cui perito aveva invece giudicato il reo confesso solo parzialmente incapace di intendere e volere.
I familiari sopravvissuti del giovane, ancora residenti nella stessa villetta di Nova Milanese dove Mattia li ha avvelenati, e dove abitano anche i suoi genitori, come riferito dall'avvocato di parte civile Stefania Bramati "hanno preso bene la sentenza, sapendo perfettamente che il giovane abbia bisogno di essere curato".
Del Zotto, per decisione del Giudice, dovrà restare in una struttura psichiatrica per dieci anni e, fin quando non verrà individuata, resterà in carcere. "Attenderemo le motivazioni della sentenza - ha continuato il legale - ad ogni modo i vari familiari tra loro sono in buoni rapporti, condividono la stessa casa, e di fatto non hanno nemmeno mai chiesto una perizia di parte per avanzare richieste di risarcimento di sorta".