"E' ufficiale: il certificato è stato trascritto. Ora anche per lo Stato italiano Anna è mia figlia a tutti gli effetti e io non sono più un signor nessuno". E' un'esplosione di gioia il post su Facebook di Andrea Simone, il papà non biologico che per una sentenza del Tribunale di Milano ha avuto riconosciuta la potestà genitoriale, cosicché l'atto di nascita della bimba, nata in California quattro anni fa con la gestazione per altri, è stato trascritto all'anagrafe di Milano. "E' stata una dura battaglia, ma alla fine ce l'abbiamo fatta", aggiunge a Tgcom24, ricordando l'iter, seguito con il marito Gianni Tofanelli, che ha portato a questa vittoria. "Atto obbligato: è stata recepita la sentenza", la risposta del sindaco Beppe Sala riportata da Il Corriere della Sera. A sperare, ora, per il riconoscimento dei loro diritti altri cinque bimbi.
Altri cinque casi analoghi a Milano Fino alla trascrizione, la bambina risultava in Italia solo come figlia di Gianni Tofanelli, mentre il certificato di nascita Usa riportava entrambi i papà. La sentenza del Tribunale civile di Milano, al quale avevano fatto ricorso i due uomini, aveva ritenuto legittima "per superiore interesse della minore" la trascrizione del documento americano.
Le Famiglie Arcobaleno da sempre chiedono lo stesso trattamento che hanno a Milano le coppie lesbiche: a due mamme, infatti, viene riconosciuta la potestà genitoriale. La vinceda Simone-Tofanelli rappresenta, dunque, un precedente che potrebbe aprire la strada ai figli di altre famiglie con due papà. Solo nel capoluogo lombardo si conterebbero cinque bimbi come Anna ancora in attesa del riconoscimento.
L'apertura da parte del sindaco Sala La questione approderà ora in consiglio comunale e la polemica politica è accesa fin dalle prime ore.
Ma l'apertura al tema da parte del sindaco Sala potrebbe rendere la strada meno ardua. "La mia posizione è abbastanza di apertura - ha commentato il primo cittadino su Il Corriere della Sera. - La domanda che ci stiamo facendo è: può il Comune di Milano negare giuridicamente una decisione presa dal governo di un altro Paese?".
"Saremo dunque costretti ad agire in mancanza di un'indicazione da Roma", è la conclusione.