E' arrivata la guida 2019

Trionfo per Uliassi: arriva la terza stella Michelin, delusione per Cracco

Dal palco dell'Auditorium Paganini di Parma sono stati annunciati i ristoranti che hanno preso il prestigioso riconoscimento della Guida 2019

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Nel cielo di Senigallia, nelle Marche, brillano tre stelle. La terza si è accesa alle 11 di mattina di venerdì 16 novembre quando dal palco dell’Auditorium Paganini di Parma i severi ispettori della Michelin hanno annunciato il loro verdetto nella Guida 2019. Il marchigiano Mauro Uliassi è entrato nella rosa dei tre stelle d'Italia: il massimo riconoscimento dell'ambita guida. E' questa la novità principale della nuova edizione. Delusione invece per Carlo Cracco, il suo locale in galleria  Vittorio Emanuele a Milano non convince: non riconquista la seconda stella. "Asso piglia tutto" per Antonino Cannavacciuolo che si aggiudica una stella in ciascuno dei suoi bistrot a Torino e a Novara. Heinz Beck celebra la doppietta, con le tre stelle alla Pergola a Roma e la prima stella nel suo ristorante a Taormina.

Uliassi: "Felice, ho il cuore nello zucchero" - Mauro Uliassi con il ristorante che porta il suo nome a Senigallia è il decimo chef d'Italia ad avere tre stelle. Ha commentato la vittoria citando due amici: la conterranea giornalista Emanuela Audisio che scrisse, Uliassi la cita a memoria, "la gioia è una doccia di stupore che vorrei non finisse mai", e un amico napoletano che per congratularsi con lui ha detto "tengo 'o core into 'o zucchero". Il primo tributo al marchigiano arriva da Massimo Bottura:  "Mauro, il nuovo tristellato Michelin, è un uomo che ha lavorato tutta la vita dedicandosi alla qualità. E dimostra a tutti i giovani che se si segue una strada con passione e dedizione ogni obiettivo è possibile".

I tre stelle d'Italia - Sono dieci i ristoranti italiani a vantare il massimo riconoscimento della guida Michelin. L'Italia si riconferma secondo paese più premiato dopo la Francia. Si sono aggiudicati tre stelle: Massimiliano Alajmo, Le Calandre a Rubano (Padova); Massimo Bottura, Osteria Francescana a Modena; Chicco Cerea a Brusaporto (Bergamo); Enrico Crippa, piazza Duomo a Alba (Cuneo); Annie Feolde e Riccardo Monco, Enoteca Pinchiorri a Firenze; Norbert Niederkofler, St.Hubertus a San Cassiano (Bolzano); Niko Romito, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila); Nadia e Giovanni Santini, Dal Pescatore, a Canneto sull’Oglio (Mantova), Heinz Beck, La Pergola, a Roma.

Le nuove stelle - Sono 29 i ristoranti d'Italia a entrare per la prima volta nella guida Michelin. Sono:  Bros, il primo ristorante stellato del Salento, Confusion Lounge ad Arzachena, Sapio a Catania, St. George by Heinz Beck a Taormina, Quafiz a Santa Cristina di Aspromonte, Due Camini a Savelletri, Caracol a Napoli, Vitantonio Lombardo a Matera, Locanda Severino a Caggiano, Casa Iozzia a Vitorchiano, Danilo Ciavattini a Viterbo, Moma a Roma, La Tenda Rossa a Cerbaia, Al 43 a Lucignano, Giglio a Lucca, Abocar Due Cucine a Rimini, Harry’s Piccolo a Trieste, Stube Hermitage a Madonna di Campiglio, In Viaggio-Claudio Melis a Bolzano, Astra a Collepietra, Degusto Cuisine a San Bonifacio, 12 Apostoli a Verona, Materia a Cernobbio, Sedicesimo Secolo a Orzinuovi, Spazio 7 a Torino, Carignano a Torino, Locanda Sant Uffizio-Enrico Bartolini a Coccaro, Cannavacciuolo Caffe Bistrot sia a Novara che a Torino.

Le delusioni - Perdono la stella Ilario Vinciguerra (Gallarate, Varese), Stazione di Posta (Roma), Antonello Colonna (Roma), Antica Osteria del Cameli (Ambivere, Bergamo), La Conghiglia (Arma di Taggia, Imperia), San Giorgio (Cervo, Imperia), Emilio (Fermo), La Clusaz (Gignod, Aosta), Castel Fragsburg (Freiberg, Merano), Magnolia (Roma) e il Dopolavoro (Venezia). Delusione anche per il ristorante Armani a Milano che ha perso la stella e per Carlo Cracco che non ha riconquistato la seconda stella per il suo locale in Galleria a Milano.