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Bologna, indagato per morte del padre: gli avrebbe iniettato veleno

Una nipote ha presentato l'esposto. Secondo gli inquirenti potrebbe esserci un movente economico dietro all'ipotesi di omicidio

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Un 38enne è indagato a piede libero per l'omicidio volontario premeditato del padre, morto il 4 novembre in circostanze non chiare, dopo essere stato dimesso dall'ospedale Maggiore di Bologna in seguito a un ricovero. L'uomo è accusato di aver provocato la morte del padre 70enne iniettandogli veleno o farmaci. L'ipotesi dovrà trovare conferma nell'esito degli esami tossicologici disposti insieme all'autopsia.

Il 70enne, A.M., era stato prima ricoverato per un periodo in ospedale, poi dimesso e infine morto nella sua casa, in provincia. Tra le circostanze, non l'unica, che hanno portato gli inquirenti a richiedere un approfondimento, un segno sul collo della vittima, che può far pensare a un'iniezione. Il Nas aveva fin da subito acquisito le cartelle cliniche del paziente.

Il figlio è stato prima sentito come testimone, quindi perquisito. Nei giorni scorsi è stata fatta l'autopsia. Ci sarebbe inoltre un esposto da parte di una parente dell'anziano, una cugina dell'indagato che si è costituita come parte offesa, anche per l'accertamento tecnico. Il possibile movente, di una vicenda che ha ancora molti aspetti da chiarire, sarebbe di natura economica, legato all'eredità del 70enne.

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