Governo nipponico in imbarazzo

Giappone, il ministro per la sicurezza informatica: "Non ho mai usato un pc"

Yoshitaka Sakurada è stato nominato un mese fa, ma non sa cosa sia una chiavetta Usb. E a chi gli chiede quali misure prenderà per proteggere le centrali nucleari dagli attacchi web risponde: "Non conosco i dettagli"

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Yoshitaka Sakurada ha 68 anni, vive in Giappone e ha affermato di non aver mai usato un computer. Niente di clamoroso, se non fosse per il fatto che è il ministro nipponico che si occupa della sicurezza informatica. Sakurada, incaricato di organizzare le Olimpiadi di Tokyo del 2020, ha nel suo portfolio proprio la cyber security, ma di fronte al parlamento ha annunciato: "Non uso il computer perché da quando avevo 25 anni sono stato in posizioni di autorità dove segretari e impiegati si sono occupati di quelle cose per me".

Nominato poco più di un mese fa, dopo l’ultimo rimpasto di governo del premier Shinzo Abe, il ministro ha già fatto parlare di sé. Rispondendo a un’altra domanda, Sakurada sembra non sapere neppure cosa sia una chiavetta Usb. L’opposizione è passata all'attacco. Masato Imai, un parlamentare indipendente, ha affermato di essere “scioccato di venire a sapere che il responsabile della sicurezza informatica non abbia mai toccato un pc”. E quando il democratico Takeshi Saiki ha chiesto in merito alle misure di difesa per proteggersi dagli attacchi informatici alle centrali nucleari, il ministro ha risposto con un politicamente corretto: “Non sono esattamente informato dei dettagli”.  Ma, ha assicurato Sakurada, "ogni misura sarà decisa coinvolgendo diversi esponenti del governo".

Quanto accaduto durante l’ultimo dibattito parlamentare è stata solo l’ultima gaffe del neo ministro. I primi di novembre, durante una seduta della commissione bilancio della Camera bassa sulle prossime Olimpiadi, Sakurada ha affermato che le spese previste erano di 1.500 yen, cioè circa 11 euro.  La previsione di spesa è in realtà di circa 1,2 miliardi di euro (150 miliardi di yen). Il politico ha poi negato di sapere che un esponente del governo nordcoreano avrebbe partecipato a una riunione con lui a Tokyo. Corretto da un suo assistente si è prontamente scusato, dicendo che se avesse conosciuto in anticipo le domande non sarebbe stato così impreparato.