È alle battute finali il procedimento di primo grado contro i bagarini online che al Tribunale di Milano ha portato alla sbarra 9 imputati tra persone e società accusate di aggiotaggio e truffa. Condanne fino a un anno e quattro mesi di carcere sono state chieste per cinque imputati per la vicenda con al centro le presunte irregolarità nella vendita on-line di biglietti nel cosiddetto "secondary ticketing", la vendita on line di biglietti di concerti e eventi da parte di operatori non autorizzati.
Il pm Adriano Scudieri ha proposto al gup Maria Vicidomini una pena (al netto dello sconto di un terzo per via del rito) di un anno e quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa per Roberto De Luca e Antonella Lodi di Live Nation Italia e Live Nation 2, società imputate come persone giuridiche e che si sono viste chiedere pure loro la condanna al pagamento di 80 quote la prima e di 4 quote la seconda.
Chiesti inoltre un anno e 400 euro di multa per Corrado Rizzotto, ex amministratore del sito per la vendita on line di biglietti Vivo. Il pm Scudieri ha poi ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i 4 imputati che hanno scelto invece il rito ordinario, ovvero per Domenico d'Alessandro e per la sua società Di Gi, per Charles Stephen Roest, amministratore del sito internet di rivendita di biglietti Viagogo, e per Vivo.
L'avvocato Davide Paleologo, che assiste la Siae, parte civile insieme al Codacons, e che ha chiesto complessivamente circa 200 mila euro di risarcimento, ha detto che "a parte Francia e Belgio che hanno legislazioni specifiche, si tratta del primo processo europeo sulle irregolarità nel fenomeno del bagarinaggio on-line". Per questo motivo, secondo il legale, quella del giudice di Milano sarà "una sentenza molto importante, che farà giurisprudenza". L'udienza è stata aggiornata al prossimo 5 dicembre.