Dopo Crash Bandicoot con la N.Sane Trilogy, ecco che Activision fa tornare alla ribalta un'altra icona anni '90, Spyro, ora nei negozi con la Spyro Reignited Trilogy per PS4 e Xbox One. Realizzato da Toys For Bob, il gioco è un remake dei primi tre giochi della serie, apparsi dal 1998 in avanti sulla primissima PlayStation. Tutti i videogiocatori conoscono Spyro, ma anche chi non è avvezzo al mondo videoludico ha sicuramente già visto qualche volta in TV il draghetto viola scorrazzare per i prati abbrustolendo pecore e rane.
La serie, quasi cugina di Crash Bandicoot, era popolarissima vent'anni fa e lo è rimasta per molto, diventando uno dei simboli di PlayStation e Sony. Ecco quindi a due decenni di distanza, il ritorno del perfido Nasty Norc, che tramuta i draghi in statue di pietra, lasciando il piccolo Spyro come unico in grado di salvarli tutti. Una trama semplice che catapulta subito il giocatore in un platform avventuroso, dove lo scopo principale è il collezionismo sfrenato. Spare per le decine di livelli del gioco ci sono le gemme colorate che Spyro deve raccogliere per poter proseguire in nuovi mondi e salvare altri draghi. Si salta, si sputa fuoco sui nemici o li si prende a cornate quando sono troppo corazzati. E ancora si nuota e a volte si vola persino, ma in appositi livelli intrisi di magia, visto che Spyro è ancora troppo piccolo per librarsi in volo in modo eccellente.
Il remake di Toys For Bob è coloratissimo e ricalca alla perfezione le atmosfere dei giochi originali, catapultando qualsiasi fan indietro nel tempo, come se Spyro the Dragon e i suoi due seguiti fossero appena sbarcati nei negozi, per la prima volta. A dare man forte alla grafica, che è stata ricostruita da zero per adeguarsi alle attuali generazioni di console, ci pensa la musica. L'originale era composta da Stewart Copeland, batterista dei leggendari Police. Le vecchie tracce sono selezionabili in qualsiasi momento, ma merita anche la loro versione riarrangiata per l'occasione, sempre dalle sapienti mani di Copeland. Musiche leggere, soffuse, sognanti proprio come molte delle tracce del gruppo di Sting e co.
© ign
E dopo Nasty Norc, Spyro se la se deve vedere col perfido Ripto e il suo odio per i draghi, salvando il mondo di Avalar dalla distruzione, collezionando delle sfere magiche per poter fare ritorno nel Regno dei Draghi. E in ultima battuta ecco comparire la perfida Maga, esiliata nei Regni Dimenticati, che ruba le uova di drago poco prima che possano schiudersi. Inutile dire che per salvare tutti i cuccioli alati l'unico che può fare qualcosa è sempre e solo Spyro. O quasi, perché l'ultima di queste tre avventure prevede l'utilizzo anche di nuovi personaggi, come il pinguino Byrd, che può volare e sparare missili oppure il canguro Sheila, abile saltatrice. La scelta di dotare Spyro di compagni avvenne all'epoca per variare un po' il gameplay che dopo due capitoli stava ristagnando, e i limiti del personaggio cominciavano a farsi sentire. Le fasi coi nuovi personaggi erano meno curate e a volte stranianti, e fanno ancora questo effetto. Pur avendo migliorato i controlli e la loro resa generale, dopo decine di ore passate a controllare Spyro, risulta un po' farraginoso cambiare repentinamente i controlli di gioco.
Non mancano i minigiochi, come le arene disseminate di bersagli da distruggere nel tempo limite o addirittura percorsi da compiere a bordo di uno skateboard con cui fare evoluzioni. Ma è innegabile che la maggior parte del tempo si passa esplorando le aree per scovare tutti i collezionabili, magari impazzendo perché ci manca una sola gemma per raggiungere il 100% del livello e l'abbiamo dimenticata chissà dove. Chi cerca quindi una sfida di abilità non troverà terreno molto fertile, visto che la Reignited Trilogy non si discosta dalla difficoltà degli originali, tarata verso il basso. Ma va detto che ogni tanto è bene trovare un videogioco rilassante in cui girovagare raccogliendo il raccoglibile senza troppi pensieri.
© ign
Anche perché perdersi per le lande dei tre Spyro è una gioia per gli occhi. I tre giochi PS1 hanno decisamente troppi anni sulle spalle e se il gameplay dell'epoca può ancora divertire (pur con alcune limitazioni e con certe ingenuità della prima era delle tre dimensioni) i pochi poligoni, lo stile minimale e la bassa risoluzione, oggi risultano quasi impietosi, pur trasudando comunque l'impegno e lo stile che ci infuse Insomniac, il team di sviluppo originale. Toys For Bob ha quindi saputo non tradire quelle idee e quella visione, riadattando il tutto per l'epoca moderna, reinventando giusto alcuni look che erano praticamente nulli, e mantenendosi fedele ai guizzi già particolarmente ispirati.
Spyro Reignited Trilogy è a conti fatti il miglior regalo che Activision potesse fare ai fan del draghetto viola, in particolar modo quelli storici. È perfetto per i nostalgici o per chi ha cominciato a giocare proprio nell'era PlayStation e ha il personaggio nel cuore. Ma anche le generazioni più giovani potrebbero affezionarsi al personaggio, anche grazie all'accessibilità del gioco, perfetto davvero per tutta la famiglia.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo provato Spyro Reignited Trilogy grazie a un codice per il download fornito dal distributore italiano, completando i tre giochi con una buona percentuale. La prova è avvenuta su una PlayStation 4 Pro collegata a un televisore Full HD. Ogni Spyro dura dalle 5 alle 10 ore, in base alla conoscenza del titolo e per neofiti e completisti le ore di gioco si sprecano. Il prezzo budget e la formula tre in uno rendono la Reignited Trilogy il regalo perfetto per le feste.
Può piacere a chi…
… adorava lo Spyro originale e non è mai riuscito a ritrovarlo nei capitoli moderni
… ama le sfide semplici e ritmi di gioco piuttosto rilassati
… adora i giochi colorati e il collezionismo sfrenato di oggetti
Potrebbe deludere chi…
… ama impegnarsi quando gioca, cercando sfide di abilità
… anche allora non ha mai sopportato il personaggio
… cerca innovazione a tutti i costi
Spyro Reignited Trilogy è un gioco adatto a tutte le età.