Così sacri da essere ben custoditi e venerati pure da morti, tanto da arrivare intatti fino a noi. Decine di mummie di gatti, di scarabei, di un cobra e di due coccodrilli sono state rinvenute nelle necropoli a sud de Il Cairo, da una missione archeologica egiziana. Si tratta di un'importante scoperta per la rarità della sua collezione. Tra i reperti, infatti, ci sono le "prime mummie di scarabei a essere state dissotterrate nella necropoli di Menfi in ottimo stato di conservazione", come si legge su un post nella pagina Facebook del ministero delle Antichità egiziano.
Sono in tutto sette le tombe rupestri di Antico e Nuovo Regno che successivamente, in Epoca Tarda, furono riutilizzate per deporre mummie di gatti, serpenti, coccodrilli e addirittura scarabei, donate come ex voto agli dei. Oltre 200 gli animali imbalsamati, compresi i gatti stretti in bende o inseriti in statuette di legno dorato. "Due grandi mummie di scarabei" - continua la nota del ministero - sono state rinvenute in "sarcofago rettangolare di calcare", avvolte nel lino e "in un ottimo stato di conservazione".
A Saqqara la missione ha scoperto tre tombe del Nuovo Regno usate come "necropoli di gatti". Sono state dissotterrate "decine di mummie di gatto assieme a cento statue lignee dorate" raffiguranti i felini adorati dagli antichi egizi. E' stata trovata anche una statuetta in bronzo dedicata a Bastet, la divinità con sembianze di gatto.
Sono state riportate alla luce, infine, anche statuette lignee dorate di un leone, di una mucca e un falcone.
Tra gli oggetti che troveranno posto al Museo Egizio de Il Cairo, anche 30 vasi in ceramica, un migliaio di amuleti, stele funerarie, tavole d’offerta, tre canopi in alabastro, ceste e corde intrecciate con fibre vegetali, maschere di sarcofago, un poggiatesta, papiri iscritti in ieratico e demotico e tavolozze da scriba che conservano ancora gli stili e l’inchiostro nero e rosso.