Fnsi chiama in piazza i giornalisti: "Basta attacchi, a rischio i valori della democrazia"
Dopo le ultime dichiarazioni degli esponenti del M5s, il sindacato ha indetto per martedì 13 novembre un flash mob per la libertà di stampa
"Basta attacchi ai giornalisti. Gli insulti e le minacce di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista non sono soltanto l'assalto ad una categoria di professionisti, ma rappresentano anche e soprattutto il tentativo di scardinare l'articolo 21 della Costituzione e i valori fondamentali della democrazia italiana. Una prima risposta pubblica agli attacchi del vicepremier e di quanti pensano di poter ridurre al silenzio l'informazione italiana è fissata per martedì 13 novembre". La Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), il sindacato dei giornalisti, chiama alla mobilitazione e indice il flash mob #giùlemanidall’informazione per la libertà di stampa.
La manifestazione è aperta non solo ai giornalisti, ma anche a cittadini e associazioni che considerano l'informazione un bene essenziale per la democrazia. All'iniziativa ha già aderito il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. Il flash mob si terrà in contemporanea, dalle 12 alle 13, nelle piazze dei capoluoghi di regione. Le piazze saranno rese note nelle prossime ore.
"Ritrovarsi in piazza contemporaneamente - spiega Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi - significa respingere tutti insieme attacchi volgari e inaccettabili contro l'informazione e i giornalisti. Ormai non si tratta più di episodi isolati, ma di azioni mirate a screditare una categoria di professionisti con lo scopo di disorientare l'opinione pubblica. Una forza politica, il M5s, che teorizza il superamento del Parlamento e della democrazia liberale ha messo nel mirino i giornalisti e gli editori perché per realizzare questo progetto bisogna togliere di mezzo tutti gli organismi intermedi e impedire ai cittadini di conoscere. Soltanto un'informazione debole, docile o assente può consentire alla disinformazione di massa, veicolata attraverso gli algoritmi e le piattaforme digitali, di prendere il sopravvento e di manipolare il consenso e le coscienze dei cittadini. E' un disegno al quale bisogna opporsi con forza".
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