Per due anni ha venduto fazzoletti, accendini, calzini sul marciapiede fuori da una pasticceria di Firenze. E finalmente per lui, Moussa Ndoye, 29enne richiedente asilo originario del Senegal, è arrivata la sospirata assunzione. Un posto regolare proprio nella Bottega di pasticceria davanti alla quale per tanto tempo lui ha sistemato ogni giorno la sua merce, sul Lungarno Ferrucci del capoluogo toscano.
Una storia a lieto fine, quella del giovane, apprezzato dallo chef Simone Bartolini, che lo ha voluto al suo fianco nel negozio fiorentino. "Non credo di aver fatto niente di eccezionale, anzi - ha detto lo chef al quotidiano Il Tirreno -. Moussa si è fatto apprezzare facendo tanti sacrifici. Io non l'ho assunto per pietà. E' stata un'assunzione come tante altre".
Il giovane, che tutti chiamano Noè, per i primi due mesi avrà un contratto part-time, che si trasformerà in full-time dal primo gennaio. Moussa, che vive nella vicina Pontedera, aveva chiesto l'asilo politico. Con un lavoro regolare, potrà farne a meno: grazie ad esso potrà avere il permesso di soggiorno in Italia. Lui è entusiasta e dice: "Mi trovo benissimo con tutti e sono felice del mio lavoro".