"E' una decisione assurda e inaccettabile. Occorre capire le cause che hanno portato la proprietà a presentare sempre solo perdite, nonostante il settore dolciario tiri". Lo ha affermato il sindaco di Novi Ligure (Alessandria), Rocchino Muliere, dopo l'annunciata chiusura della Pernigotti, storica azienda del cioccolato. "Parliamo di una proprietà che non ha mai investito un euro sullo stabilimento", ha aggiunto.
"Ho già informato il prefetto, Antonio Apruzzese, e tutti i parlamentari del territorio, perché la questione deve diventare di rilievo generale ed essere trattata a tutti i livelli istituzionali con la massima attenzione", ha spiegato Muliere, ribadendo la sua posizione "al fianco di operai, rsu, sindacati, con i quali definire i passi successivi da fare per trovare, insieme, soluzioni alternative alla cessata attività. Non rinunceremo mai a un marchio storico, che la proprietà vorrebbe tenere, ma non si sa per cosa farne. La Pernigotti è patrimonio di Novi e dei novesi, oltre che un grande nome conosciuto che non può finire così".
Ad annunciare la chiusura erano stati martedì i sindacati al termine dell'incontro con i rappresentanti della proprietà dell'azienda dolciaria, passata al gruppo turco Tuksoz. "L'amministratore delegato era accompagnato dai legali e ci ha comunicato che non sono interessati allo stabilimento - ha annunciato Tiziano Crocco (Uila) -. I pochi impiegati del settore commerciale che rimarranno saranno trasferiti a Milano. Ciò significa 100 lavoratori a casa e altrettante famiglie in difficoltà".