Unicredit, Intesa SanPaolo, Ubi e Bpm hanno superato gli stress test condotti dall'Autorità bancaria europea (Eba). Unicredit ha passato l'esame con un capitale al 9,34% in caso di scenario avverso nel 2020, Intesa SanPaolo con un capitale al 10,40%, Unione banche italiane invece all'8,32% mentre Banco popolare di Milano all'8,47%. I risultati sono in linea con la media Ue. Dati poco brillanti invece per Deutsche Bank, che è dietro alle banche italiane.
Deutsche Bank non eguaglia le italiane - Risultati per Deutsche Bank più bassi delle italiane negli stress test dell'Eba: in caso di scenario avverso il capitale è indicato per il 2020 all'8,14% contro il 14,65% del 2017 e un delta negativo indicato fra 666 e 651 punti base. Ancor peggio Nordeutsche Landesbank, il cui dato Cet1 transitional con scenario avverso nel 2020 è il più basso fra tutte le banche censite: al 7,07%.
Barclays la peggiore negli stress test in Uk - Risultati poco brillanti pure per le quattro britanniche sullo sfondo delle incognite della Brexit: con uno scenario avverso al 7,28% nel 2020 per Barclays, all'8,55 per Lloyds, al 9,42 per HSBC, al 9,93 per Rbs e con delta negativi compresi per tutte e quattro fra gli oltre 500 e gli oltre 600 punti base. La banca d'Inghilterra, in una nota, ha scritto che i risultati degli stress test confermano la sua precedente valutazione secondo cui le quattro principali banche inglesi sono preparate a un grave shock economico e di mercato.
La media Ue - Il dato Cet1 transitional aggregato di tutte e 48 le banche prese in esame (di 15 Paesi dell'Ue o dell'Area Economica Europea) è indicato al 10,3% con condizioni avverse nel 2020, contro un punto di partenza nel 2017 fra 14,4 e 14,5%. Il dato Cet1 fully loaded è invece al 10,1% in presenza di scenario avverso 2020 (punto di partenza 2017 fra 14 e 14,2%).
Male la francese Socgen - La francese Societé Generale esce con alcuni dei risultati peggiori fra i maggiori gruppi bancari europei dagli stress test Eba-Bce. Per il "big" francese dell'investment banking il Cet1 transitorio è al 7,61%. Risultati superiori ai minimi di Basilea ma al di sotto dell'8% spesso utilizzato come soglia minima.
Risultati positivi invece per Danske Bank, al 12,77%. Fra le spagnole, Santander e Bbva sono al di sopra del 9%, Sabadell all'8,40%.
Le dichiarazioni di Tria e della Banca d'Italia - Subito dopo i risultati il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, ha espresso soddisfazione. Mentre la Banca d'Italia in un comunicato ha affermato che i test "nel complesso" hanno visto le banche Ue mostrare "una buona capacità di tenuta a fronte delle condizioni di stress ipotizzate nello scenario avverso". "Per le quattro banche italiane incluse la riduzione media ponderata del Cet1 ratio nello scenario avverso è pari a 3,9 punti percentuali su base fully loaded, un risultato - rileva l'istituzione - in linea con quello medio del complesso delle banche incluse nel campione e con la media totale Eba".
L'esercizio ha coinvolto 48 banche dell'Unione, che coprono circa il 70% del settore. Complessivamente lo scenario avverso ha avuto un impatto negativo di 395 punti base, o 3,95 punti percentuali, sul coefficiente patrimoniale prudenziale Cet1, cumulato sull'intero campione, secondo quanto riporta l'Eba. "I risultati - dice ancora Bankitalia - confermano il generale rafforzamento della solidità del sistema bancario europeo". Analogamente a quello condotto nel 2016, lo stress test di quest'anno non stabilisce una soglia minima di capitale da rispettare, precisa l'istituzione, e non prevede dunque "promozioni" o "bocciature" delle banche sotto esame, ma rappresenta uno degli strumenti a disposizione delle autorità di vigilanza per valutare la capacità di tenuta del patrimonio delle banche a fronte di ipotetici scenari economico-finanziari avversi.