Si accende una speranza per il piccolo Alex: tre cordoni ombelicali per salvarlo
Le autorità inglesi hanno fatto esaminare tre sacche di cellule staminali emopoietiche che potrebbero essere adatte altrapianto. Una è a Bologna, ma la famiglia non conferma: "Continuate a donare"
Sarebbe appesa a tre sacche di cellule staminali emopoietiche da cordone ombeliche, una delle quali a Bologna, la vita di Alessandro Maria, il bimbo di un anno e mezzo che per una rara malattia genetica ha bisogno di un trapianto di midollo. Da Londra, dove il piccolo Alex è ricoverato, il papà dice di non avere ricevuto notizie di compatibilità. La zia, poi, frena gli entusiasmi: "Questo tipo di trapianto è molto più rischioso". E gli stessi medici si appellano a nuovi possibili donatori: "Fatevi avanti".
La famiglia resta con il fiato sospeso In attesa di riscontri positivi per la sacca di Bologna, iscritta nel registro con altri 30mila cordoni, e per le due sacche che si trovano in Europa, il papà di Alex, Paolo Montresor, afferma che ancora non ci sono notizie sulla eventuale compatibilità del cordone ombelicale individuato in Italia.
Così rinnova l'appello a continuare le iniziative per l'iscrizione al registro. "Purtroppo noi genitori ad oggi non abbiamo ricevuto alcun aggiornamento da parte dell'ospedale inglese circa la compatibilità del cordone ombelicale pur identificato in tempi record da parte del Centro Nazionale Trapianti, del Centro Nazionale Sangue e del registro nazionale italiano Ibmr", spiega Montresor.
"Abbiamo inoltre inteso che la sua utilizzabilità è condizionata dall'attuale quadro clinico di Alessandro Maria. In attesa di notizie in merito da parte dei medici inglesi, - è il suo nuovo invito - preghiamo tutte le persone che hanno preso a cuore il nostro appello di continuare la tipizzazione, continuate a regalarci una speranza".
Il papà da Londra: "Grazie Italia" Intanto, a una settimana dal primo appello su Facebook dei genitori, sono stati circa 10mila gli italiani che si sono iscritti al registro italiano donatori midollo osseo, sottoponendosi al test del Dna sul sangue o sulla saliva per misurare il proprio grado di compatibilità con Alex, e si sono così aggiunti ai 400mila già presenti.
"Cogliamo l'occasione - aggiunge Montresor - per ringraziare tutte le persone incredibili che in questi giorni hanno in massa regalato una speranza ad Alessandro Maria ed ai tanti altri bambini malati in attesa di trapianto. Dobbiamo un ringraziamento anche al ministero della Salute, all'Admo e a tutte le altre istituzioni ed associazioni che ci stanno sostenendo e che si stanno attivando per garantire che la raccolta dei campioni e la loro tipizzazione avvengano nel più breve tempo possibile. Grazie Italia".
Una grande gara di solidarietà, senza dubbio, che gli stessi medici chiedono di non arrestare sul più bello. "E' utile continuare a donare - dicono. - C'è sempre la speranza di trovare un campione più compatibile".
SU TGCOM24