Folla ai funerali di Desirée Mariottini, la 16enne stuprata e trovata morta in un palazzo occupato nel quartiere San Lorenzo di Roma. Davanti alla chiesa di San Valentino, a Cisterna di Latina, dove la ragazza viveva, diverse centinaia di persone hanno accolto il feretro della ragazza con un lungo applauso. In strada, legati ai cartelli e ai pali della luce, palloncini rosa e bianchi e sul sagrato della chiesa tante corone di fiori.
"Mi permetto di fare un appello a tutti i responsabili della cosa pubblica - ha detto don Livio Fabiani nella suo omelia, lanciando un appello - grandi o piccoli, centrali o periferici: che essi siano a vigilare, a controllare e a intervenire contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo. E la nostra preghiera sia anche per questo".
Sul pulpito, prima della fine delle celebrazioni, sono saliti anche alcuni parenti della 16enne. "Se dovessi sommare tutti i momenti delle cattiverie che io subito rispetto a quello che hai subito tu in poche ore, io ne ho avuto poche. Hanno dovuto stordirti. Ho sentito che hanno detto di te: 'lei è morta, meglio te morta che loro in galera'. Diglielo tu che è meglio che si pentano, perché la loro galera se la troveranno tutti i giorni", ha detto in lacrime lo zio Armando.
Per i genitori di Desiree il dolore è stato insopportabile davanti a quella bara bianca ricoperta di rose dello stesso colore. Tante le corone di fiori, tra cui quella della Regione Lazio. E tra le prime file in chiesa, oltre al sindaco di Cisterna e agli rappresentanti degli enti, anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
All'uscita della bara la folla ha lasciato volare palloncini bianchi, viola e rosa, su alcuni dei quali qualcuno ha scritto la propria dedica. Tutti si sono stretti attorno alla madre e al padre, il quale non ha lasciato per un attimo la foto in cornice della figlia che ha tenuto tra le braccia. Poi i fuochi d'artificio e il rumore che in tanti sperano arrivi oltre le campagne pontine, in quei luoghi dove ora tutti chiedono giustizia. E la musica diffusa da un amplificatore con le note di "Torna a casa" dei Maneskin, dedicata a Desirée: dopo una settimana a Cisterna è tornato il suo corpo. Senza vita. E tra la rabbia di chi non riesce ad accettarlo.