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Germania, l'infermiere killer in aula confessa: 100 omicidi commessi per mettersi in mostra

Nel 2015 era già stato condannato all'ergastolo per sei casi, poi cresciuti a dismisura. Considerato il killer più pericoloso della Germania dal Dopoguerra

tgcom24

Iniettava farmaci non necessari e molto pericolosi ai pazienti delle cliniche di Oldenburg e Delmenhorst, nella Bassa Sassonia. Si è aperto il processo all'infermiere killer, già arrestato nel 2015 per aver provocato la morte di due persone, ora accusato di aver ucciso almeno 100 pazienti. E durante l'udienza, Niels Hoegen ha ammesso di essere colpevole degli omicidi a lui attribuiti.

L'intenzione di Hoegel sarebbe stata quella di creare problemi ai malati, per poi rianimarli e prendersi il merito di averli salvati. Per la Procura tedesca, avrebbe agito per noia e allo scopo principale di mettersi in luce agli occhi dei suoi colleghi. Il suo è considerato il più grande crimine perpetrato da un individuo dal Dopoguerra ad oggi. 

Gli omicidi sono avvenuti tra il 2000 e il 2005 e le vittime avevano tra i 34 e i 96 anni. Con forti sospetti del suo piano sadico, nel 2005 l'operatore sanitario era stato arrestato e condannato a cinque anni di carcere. Poi, i crimini sono cresciuti: lui stesso aveva ammesso di aver iniettato farmaci dannosi per l'organismo ad almeno 90 persone. La mano assassina del quarantenne è stata fermata da un collega che ha inavvertitamente assistito a una delle sue abituali punture.

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