Le elezioni presidenziali in Brasile, la quarta democrazia più grande del mondo, sono state vince al ballottaggio dal candidato di estrema destra Jair Bolsonaro, che ha ottenuto il 55,5% dei consensi contro il 44,5% ottenuto da Fernando Haddad, erede politico di Lula da Silva. Bolsonaro, ex ufficiale dei parà, è stato indicato in campagna elettorale come "minaccia fascista" alla democrazia brasiliana.
I complimenti di Salvini e il tweet su Battisti - Immediato il commento del leader della Lega e ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, che si complimenta con il nuovo presidente brasiliano per la vittoria: "Anche in Brasile i cittadini hanno mancato a casa la sinistra! Buon lavoro al presidente Bolsonaro, l'amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi sarà ancora più forte". Salvini annuncia quindi che "dopo anni di chiacchiere, chiederò che ci rimandino in Italia il terrorista rosso Battisti". A rispondere al vicepremir leghista è stato il figlio del nuovo presidente, Eduardo: "Il regalo è in arrivo! Grazie per il supporto, la destra diventa più forte".
Vittoria strappata ad Haddad - Malgrado la rimonta registrata negli ultimi giorni da Haddad, i risultati del ballottaggio hanno confermato le previsioni dei sondaggi, che davano Bolsonaro come favorito anche prima del primo turno delle presidenziali il 7 ottobre. La vittoria di Bolsonaro rappresenta una frattura storica per il Brasile, dopo una fase di quattro governi consecutivi del Pt, chiusasi nell'agosto del 2016 con l'impeachment di Dilma Rousseff, e il breve intermezzo dell'amministrazione di Michel Temer, che arriva alla fine del suo mandato battendo tutti i record storici di impopolarità.
Il risultato del voto in Brasile segna anche una nuova sconfitta per i partiti e i leader protagonisti della cosiddetta "marea rosa" progressista che investì l'America Latina all'inizio del XXI secolo, dopo le vittorie elettorali del centrodestra in Argentina, Cile, Perù e Colombia e le derive autoritarie in Venezuela e Nicaragua.
Chi è Bolsonaro - Bolsonaro, un deputato che è passato per otto partiti diversi in quasi due decenni di attività parlamentare e fino a poco fa era considerato un personaggio eccentrico, noto per le sue dichiarazioni polemiche a favore della dittatura militare e la tortura e contro le donne e le minoranze razziali, etniche e sessuali, è diventato in pochi mesi il leader che ha cavalcato il crescente malessere di grandi fasce della società brasiliana. La crisi economica iniziata nel secondo governo di Dilma Rousseff, la più grave della storia brasiliana, gli scandali di corruzione politica che hanno colpito i principali partiti politici e portato in carcere Lula, e l'escalation della violenza criminale nel paese hanno alimentato un sentimento di esasperazione diffusa, che ha portato i brasiliani a scegliere un candidato che si è presentato come un outsider "contro" l'establishment politico.
Trump: "Lavoreremo fianco a fianco" - Il presidente americano Donald Trump si è congratulato con Jair Bolsonaro per la vittoria. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che Trump e Bolsonaro si sono impegnati a "lavorare fianco a fianco per migliorare le vite di americani e brasiliani".