Tria: "Draghi ha ragione sullo spread, così alto è dannoso" | Di Maio: "Se ora resistiamo, nel 2019 vero cambiamento"
Il ministro dell'Economia non si sbilancia su come intervenire nel caso di crisi delle banche. Il vicepremier fiducioso sulla manovra: "Gli effetti si vedranno nei prossimi mesi". E annuncia un nuovo caso-Fisco
"Mario Draghi non è stato inopportuno perché ha detto quella che è la realtà, non ha detto nulla di strano, l'ho detto anche io nei giorni scorsi". Così il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha commentato le dichiarazioni del presidente della Bce sui rischi per le banche a causa dello spread. "Lo spread a questi livelli è dannoso, la questione è in che modo lo facciamo scendere: conta quello che farà il governo in Europa", ha aggiunto.
Tria: "Spread alto per incertezza politica non per deficit" - Tria, durante il suo intervento alla festa de Il Foglio, ha spiegato che il livello alto dello spread, secondo lui, non dipende dalla manovra: "Il deficit è alto" e "non c'è una manovra di rottura dei conti pubblici che giustifichi lo spread" ma "c'è un'incertezza politica su dove va il Paese".
"Sì a intervento in caso di crisi delle banche, ma non dico come" - Il ministro dell'Economia ha poi detto che in caso di crisi delle banche "il governo deve in un modo o nell'altro intervenire. Ma "dire come non è possibile, se un ministro lo facesse turberebbe il mercato. Poiché le banche hanno un effetto sistemico, è chiaro che l'intervento dello Stato è doveroso. E' giusto che lo stato intervenga quando c'è una banca in crisi".
"Da ministro avrei voluto deficit/Pil più basso, da economista più alto" - "La previsione di una crescita dell'1,5% è stata fatta con un modello econometrico del Tesoro: si può migliorare, io lo migliorerei, ma è lo stesso usato in precedenza", ha spiegato Tria, aggiungendo: "Io da economista avrei scelto il 2,5% di deficit perché bisogna contrastare il rallentamento dell'economia". "Per il reddito di cittadinanza è stata stanziata una cifra che è inferiore ai famosi 80 euro".
"Bisogna sbloccare le opere pubbliche" - "Io dico, in generale, che bisogna sbloccare le opere pubbliche", ha aggiunto il ministro Tria. Al direttore del Foglio Claudio Cerasa che citava, nello specifico, opere come la Torino Lione e il Terzo Valico, il titolare del dicastero dell'Economica ha risposto: "Io dico in generale tutte queste opere".
Di Maio: "Se resistiamo, il 2019 sarà l'anno del cambiamento" - "Credo che ci siano tanti che in questo momento stiano tifando per lo spread, ma non mi preoccupa, perché l'Italia ha un'economia solida. Non credo che le agenzie di rating misurino la felicità degli italiani. Io credo che nei prossimi mesi, se resistiamo, poi partirà e nascerà il 2019, che sarà il vero anno del cambiamento, grazie a misure che abbiamo messo in questa legge di bilancio". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, a Scordia, nel Catanese.
Il vicepremier annuncia via Facebook un nuovo caso-Fisco - Su Facebook Di Maio ha annunciato che nel decreto fiscale è rimasto un errore sullo scudo estero che, ha assicurato, verrà corretto in Parlamento. "Per una dimenticanza- si legge nel post - rimane nel testo del decreto fiscale il riferimento ai capitali esteri, sia per la rottamazione che per il condono. Fonti del ministero dell'Economia assicurano, però, che le parti del del testo sulla pace fiscale e i processi verbali di constatazione verranno modificati in Parlamento".
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