IN UNA DITTA NAUTICA

Carrara, denuncia shock: lavoratori trattati come schiavi, frustati e seviziati

Un avvocato ha denunciato il titolare di una ditta nautica, che avrebbe costretto gli stranieri a lavorare fino a 13 ore al giorno

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Ennesimo caso di caporalato in Italia: tre lavoratori pakistani venivano trattati come schiavi, frustati, minacciati di morte e seviziati con un coltello in una ditta nautica di Carrara. A denunciarlo l'avvocato Michela Poletti, che parla anche di stipendi pagati con bonifici ai tre stranieri: soldi che poi dovevano subito restituire in contanti al datore di lavoro. Gli stranieri sarebbero stati costretti a lavorare fino a 13 ore al giorno.

I tre pakistani, di circa trent'anni, sono stati impiegati senza contratto e senza alcuna garanzia di protezione. Svolgevano compiti di resinatori della vetroresina utilizzata per la costruzione delle imbarcazioni.

I tre, "isolati" anche dai loro connazionali, si sono rivolti anche alla Cgil. Il segretario della sezione di Massa Carrara, Paolo Gozzani, ha assicurato che gli sfruttati "non saranno lasciati soli: siamo tutti uniti contro il medioevo e il caporalato".