"Non solo non me ne vado da nessuna parte, ma vorrei dare il mio contributo: ditemi solo dove e quando". Così Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, replica alle critiche del portavoce di Forza Italia, Giorgio Mulè, dopo l'attacco alla classe dirigente del partito per la sconfitta alle elezioni in Trentino. "Sembra - spiega Toti - che il problema sia io che chiedo una riflessione. Continuate così, facciamoci del male!".
Replicando a Mulè, Toti chiede quindi nuovamente "un confronto vero, in cui i nostri elettori, militanti, amministratori, i tanti civici che ci hanno abbandonato possano dire la loro apertamente sulla linea politica, le candidature, gli incarichi di partito a tutti i livelli. Sono pronto per scrivere le nuove regole anche domani".
Il governatore ligure, quindi, punta il dito contro Mulè: "Ti leggo sul Secolo XIX questa mattina e... la morale da te no, dai. Ti abbiamo accolto da paracadutato in Liguria ed eletto al posto di qualcuno che magari il territorio lo conosceva di più e che per quel territorio aveva fatto di pi. In Liguria, dove in tre anni abbiamo vinto tutto, ti lamenti perché abbiamo perso proprio nella città principale del tuo collegio. Chissà perché".
Immediata la replica del deputato di Forza Italia: "Da paracadutato a paracadutato (lo fosti anche tu, ricordi?) sai che ciò che conta sono i fatti. Ma questa, davvero, è vicenda marginale e ridicola. Caro Giovanni, dici di 'non voler andare da nessuna parte' e di rimanere in FI. Sai quanto sia la stima e l'amicizia che ci lega: prendo dunque questa affermazione, su tutte, come il miglior viatico per andare avanti. Ripeto: avanti, Giovanni. Senza voltarsi indietro, il paracadute lasciamolo nel museo".