Con una percentuale di vendite in aumento del 300% tra le ragazze dai 20 ai 30 anni e un giro d’affari di oltre 19 miliardi di dollari in tutto il mondo, la conoscenza che si ha dei sex toys, i giochi erotici per adulti, è ancora troppo limitata per prevenire malattie e problemi seri di salute. Le Iene sono volate in Olanda, per fare quattro chiacchere con Chantal, la testatrice di dildo più famosa d'Europa, che da 20 anni recensisce giochi erotici per il suo blog. Nella sua carriera ne ha provati più di 1000 ma afferma che “solo 50/100 sono davvero buoni”.
I motivi sono diversi, ma quello più importante è il materiale con cui sono fabbricati. “Alcuni di questi giocattoli – spiega il dottor Carlo Locatelli, direttore del centro antiveleni di Pavia – vengono fatti con materiali ai quali vengono aggiunte delle molecole per renderli più morbidi, come i bisfenoli e gli ftalati”. Le normative europee in materia prevedono che i giocattoli per bambini abbiano una concetrazione di ftalati non superiore allo 0,1%, ma nell’87% dei sex toys la percentuale oscilla tra 24 e il 51%. “Uno dei modi per stare alla larga da quelli nocivi – spiega Chantal - è osservarne la confezione.
Se c’è su la foto di una donna nuda, allora è scadente”. Chiaramente, non si tratta di un criterio assoluto ma può farci accendere la lampadina alla ricerca del marchio della comunità europea (CE), poiché una percentuale altissima di questi prodotti viene fabbricata in Cina, nella totale noncuranza delle norme. “Quelli che più rischiano di acquistare prodotti scadenti sono i giovani che non hanno cifre elevate da investire e si accontentano di un giocattolo da 20 euro”, spiega Chantal. Mentre il dottor Locatelli avvisa che “Oltre ad andare incontro a ustioni, allergie e gonfiori, i materiali nocivi possono indurre patologie serie. Perfino alla sterilità”.
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