La Commissione Ue ha bocciato, come previsto, il testo della Manovra approvato dal governo e ora ne chiede uno nuovo, entro tre settimane. Ma dall'esecutivo nessuno dietrofront, si va avanti, convinti nella spinta che la riforma darà alla crescita. La "legge di Bilancio non è stata improvvisata - ha affermato il premier Conte -. Dire oggi che la rivediamo non avrebbe senso". Irremovibili anche le posizioni dei due vicepremier Di Maio e Salvini.
La risposta dell'Italia - La bocciatura era attesa e non sorprende l'esecutivo, che si prepara quindi al confronto annunciando, allo stesso tempo, che non concederà modifiche. Il premier ha aperto a un maggiore possibile ricorso ai tagli di spesa ma certo si dice convinto di seguire "la strada giusta: il rapporto deficit/pil al 2,4% non si tocca". I più duri sono i due vice premier. Matteo Salvini è convinto che la Ue attacchi "non il governo ma un popolo" e Luigi Di Maio ha minimizzato: "Non arrivano le cavallette e i mercati capiranno, ci vogliono bene". Il ministro del Lavoro ha spiegato di non meravigliarsi della decisione Ue, perché "è la prima manovra italiana che viene scritta a Roma e non a Bruxelles!". E poi: "Sappiamo di essere l'ultimo argine per la salvaguardia dei diritti sociali degli italiani. E per questo non vi deluderemo. Sappiamo che, se dovessimo arrenderci, farebbero velocemente ritorno gli 'esperti' pro banche e pro austerity. E quindi non ci arrenderemo. Sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. E perciò non ci fermeremo". Il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che "l'atteggiamento del governo italiano rispetto al passato è cambiato. Rivendichiamo questo nuovo atteggiamento: non siamo più supini ed ubbidienti rispetto all'Europa".
La bocciatura dell'Unione europea - Intanto i mercati mentre attendono le prossime mosse chiudono in calo mentre lo spread si ferma a un passo dai 315 punti base. "L'Europa è costruita sulla cooperazione: se la fiducia viene erosa, tutti gli Stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata", ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, prima di illustrare le ragioni che hanno portato il collegio dei commissari alla bocciatura. Il commissario per gli Affari economici Pierre Moscovici ha rincarato: "Deviazione chiara, netta e in un certo modo rivendicata". Il giudizio negativo sulla legge di Bilancio non è che un primo passo di un lungo percorso che potrebbe in ultima analisi portare all'apertura della procedura per debito eccessivo con sanzioni pecuniarie. Ma Bruxelles non vuole parlarne per ora. Nel mirino della commissione quota 100 e la pace fiscale. "Lasciamo una chance al dialogo", ha comunque affermato Mosovici, che continuerà a confrontarsi con il ministro Giovanni Tria, considerato sempre "un interlocutore credibile e legittimo".
Mattarella: "Ok equilibrio nei bilanci, ma no a logica del rigore astratto" - Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto durante la giornata e da un lato ha avvertito le forze politiche, poiché nessuno "può sottrarsi" ai "bilanci in equilibrio", ma dall'altra parte è anche vero, ha sottolineato, che "la logica dell'equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore". Fin dove, dunque, il governo è pronto a spingersi nel dialogo per tranquillizzare mercati e Ue? Offrirà a Bruxelles verifiche trimestrali ("Anche mensili", ha spiegato Giorgetti) dei conti: nel caso fosse necessario punterà a metterli in ordine con tagli di spesa (ma non alle misure "chiave").