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Italiani, brava gente... infelice

Tra i 30 e i 40 il picco

L'altra faccia dell'Italia solare e sempre allegra mostra lati oscuri ed ombre, che poco si addicono all'immagine del Belpaese nel mondo. 8 italiani su 10 si dicono infatti schiacciati dal peso dell'infelicità. E il momento in cui più di altri emerge il peso dell'insoddisfazione è proprio l'estate e la vacanza. L'infelicità, insomma, fa male soprattutto nel tempo libero.

E, a sorpresa, l'età in cui ci si sente a pieno titolo infelici doc non è ne' l'inquieta adolescenza, ne' l'età pensionabile, ma il periodo, apparentemente di ascesa e di successi, compreso fra i 35 e i 40 anni. E' quanto emerge dall'indagine della rivista Riza Psicosomatica condotta su oltre 1.000 italiani tra i 20 e i 55 anni. Frustrazione, mancanza di coraggio, futuro sempre più incerto: in questo modo la felicità diventa un lusso per pochi. E se per più della metà degli italiani (51%) i momenti di gioia sono rarissimi, 1 su 4 ha addirittura cancellato la parola dal dizionario. Infatti, solo il 15% degli italiani dichiara di sentirsi felice.

E' tra i 35 e i 40 per 1 intervistato su 4 che si comincia a realizzare di essere infelici, mentre il 23% inizia a deprimersi già attorno ai 30 anni. Solo il 9% afferma che l'infelicità maggiore la si prova verso i 20 anni e solo il 7% dopo i 50. Le cause principali sono innanzitutto il timore di non aver più tempo per realizzare sogni e aspirazioni. Per più di 1 italiano su 4 l'infelicità deriva dalla paura di invecchiare, per più di 1 su 5 nasce dal peso del tran-tran quotidiano, mentre per il 19% infelicità significa consapevolezza di non poter più cambiare la propria esistenza. Altri motivi sono il fare un lavoro che non piace, una vita sessuale insoddisfacente e, infine, la routine familiare.

Al varco l'infelicità aspetta le sue vittime soprattutto nei momenti di tempo libero e di solitudine. Per il 18% lo spettro dell'infelicità fa la sua comparsa di notte, negli istanti che preludono al sonno. E non è tutto: il 9% degli intervistati è infelice quando pensa al futuro mentre il 6% dichiara di esserlo sempre. Come uscirne? L'unico rimedio, per un italiano su 4, sembra essere un colpo di fortuna capace di cambiare la vita, il 23% dice che la soluzione sarebbe imparare a rassegnarsi e ad accontentarsi, il 12% ripone le speranze nell'impegno e nello sforzo di volontà. Solo il 7%, infine, sostiene che la via d'uscita sarebbe imparare ad apprezzare le cose belle che ogni giornata ci mette davanti.