Khashoggi, la famiglia saudita porge le condoglianze al figlio del giornalista ucciso
A venti giorni dall'assassinio nel consolato di Riad a Istanbul, Erdogan annuncia di svelare la verità "nuda e cruda" sulla vicenda. Spuntano le immagini: agente saudita travestito da giornalista per depistare le indagini
A un giorno dallo scadere dell'ultimato del presidente Erdogan sulla diffusione, nuda e cruda, dei dettagli sulla scomparsa di Jamal Khashoggi, Riad porge le condoglianze alla famiglia del giornalista saudita. Con una telefonata a Salah Kashoggi, il re Salman e il principe bin Salman hanno espresso la loro vicinanza al figlio del collaboratore del Washington Post, ucciso il 2 ottobre al consolato di Riad a Instanbul.
Dai media turchi: l'ultima chiamata prima della morte - Tra i responsabili dell'omicidio un gruppo di 15 agenti inviati a Istanbul tra cui anche un membro dell'entourage della famiglia reale. E se il re e il principe, cambiando più volte versione dei fatti, continuano ad allontanare ogni responsabilità della vicenda, i media turchi diffondono notizie e rivelazioni degli inquirenti che mettono in difficoltà il principe saudita. Il quotidiano turco
Yeni Safak racconta che
, dopo poco il suo ingresso, il giornalista e dissidente ha ricevuto una telefonata proprio dal principe bin Salman e aggiunge che l'erede al trono avrebbe cercato di convincere Khashoggi a tornare a Riad, ma che il giornalista abbia rifiutato per timore di essere arrestato e ucciso. Per questo motivo "la squadra – riporta il quotidiano – lo ha assassinato appena finita la telefonata". I media turchi insistono sul fatto che i sauditi continuino a non fornire elementi convincenti sui resti di Khashoggi. La teoria iniziale secondo cui il corpo sia stato nascosto in zone boschive, non ha trovato riscontro a seguito delle ricerche. Ha ripreso quota, invece, l'ipotesi che i resti della vittima, fatta a pezzi, siano stati sciolti nell'acido.
Le immagini del depistaggio - Uno degli agenti, del presunto commando inviato da Riad per uccidere il giornalista, avrebbe indossato gli abiti del reporter appena ucciso proprio perchè sembrasse che l'uomo avesse lasciato il consolato. E' quanto si vede in un fermo immagine delle telecamera di sorveglianza diffuse dalla
Cnn turca. L'agente 007 saudita, identificato come Mustafa al Madani, avrebbe anche indossato occhiali e una barba per rendere credibile il suo travestimento e assomigliare di più al reporter. La sua presenza sarebbe stata registrata anche dalle telecamere di sorveglianza della "Moschea Blu".
Le ripercussioni sui rapporti diplomatici internazionali - Intanto la pressione sul regno saudita cresce e il Canada lancia un secondo attacco. Dopo la dichiarazione del ministro degli esteri canadese, Justin Trudeau, in cui si diceva "estremamente preoccupato" per gli arresti di numerosi attivisti per i diritti umani nel regno saudita, adesso lo stesso dichiara che potrebbe cancellare un contratto di difesa multimilionario con i sauditi proprio per la morte di Khashoggi. E in un'intervista radiofonica Tradeau insiste: "Il Canada difenderà sempre i diritti umani". I regolamenti canadesi sulle vendite di equipaggiamenti militari contengono restrizioni sulle violazioni dei diritti umani nei confronti dei cittadini del Paese acquirente, e ne vietano l'uso contro i civili. "Se loro non seguono queste clausole - ha detto il ministro - annulleremo definitivamente il contratto". Riad è messa sotto pressione anche dagli alleati occidentali. Francia, Germania e Gran Bretagna hanno chiesto al regno saudita di portare prove convincenti sul caso. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato che Berlino bloccherà le esportazioni di armi finché non ci sarà chiarezza sulla sorte del giornalista. Non è della stessa opinione Trump che, nonostante chieda chiarezza sulla questione, fino a ora ha escluso un embargo di questo tipo. Si consideri che Riad è uno dei più grandi acquirenti di armamenti, soprattutto americani ed europei.
La verità "nuda e cruda" del governo turco - Si avvicina, intanto, lo scadere dell'ultimatum del presidente turco, Erdogan, che ha promesso di svelare tutti i particolari a conoscenza del governo sulla morte di Khashoggi. "Noi cerchiamo la giustizia – ha detto il presidente in un comizio a Istanbul – questa sarà rivelata non tramite passi ordinari, ma in tutta la sua verità, nuda e cruda”.
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