Baby prostitute, ricchi imprenditori, eccessi, paure, fragilità e bugie. Elementi che vengono filtrati fra dramma e noir dall'incontro-scontro al femminile di "Tutte le mie notti" di Manfredi Lucibello, con Barbora Bobulova, Benedetta Porcaroli e Alessio Boni, presentato da Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma.
Le protagoniste del "duello" sono Barbora Bobulova, rigido avvocato di un'importante azienda, guidata da un imprenditore pronto a tutto (Boni), e Sara (Porcaroli) 17enne che pensa di poter gestire la sua vita segreta. Una serata di eccessi finita male, proietta le due protagoniste in una guerra di sentimenti, che mescola confidenza, tensione, disillusione, sorellanza. "Personaggi come Sara si possono affrontare solo non giudicandoli - spiega la Porcaroli -. Ho cercato di avere un occhio oggettivo, capire le loro motivazioni. Queste storie non vogliono dare risposte ma offrire al pubblico la possibilità di farsi delle domande. Qui il linguaggio è del thriller anche se non è un crime. Si spiega anche quello che succede nella testa delle due donne".
Veronica "non è stata facile da costruire - aggiunge Barbora Bobulova - è chiusa, introversa e sola. Questo incontro con la ragazza cambia qualcosa nella sua vita, nel suo essere donna". La storia si poteva raccontare in tanti modi "ma ho deciso di concentrami sulle due donne, perché li trovo i personaggi più interessanti - dice Manfredi Lucibello -. Oltretutto in questo periodo storico, quello di cui parliamo è un tema di cui bisogna occuparsi. Anche se c'è ancora chi mi chiede perché, da uomo, abbia fatto un film tutto al femminile".