E' con una "contromanovra" - opposta a quella appena approvata dal Governo gialloverde su cui i leader del Governo si stanno ancora scontrando - che Matteo Renzi ha voluto dare inizio alla nona edizione della Leopolda, la sua kermesse politica per eccellenza. Dal palco della storica stazione di Firenze, l'ex premier e l'ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan hanno lanciato una Finanziaria tutta loro che dovrebbe essere in grado di "salvare il Paese".
"Con la manovra del governo stiamo rischiando l'osso del collo. C'è un governo che manda il Paese a sbattere contro un muro", ha detto Renzi prima di passare a illustrare, insieme a Padoan, un documento definito "contromanovra". "Se attuato - assicurano - rasserenerebbe i mercati". E, secondo l'ex presidente del Consiglio, "farebbe immediatamente scendere lo spread".
La Finanziaria Renzi-Padoan prevede una serie di "misure" come la riduzione del deficit nominale al 2,1% nel 2019, all'1,8% nel 2020 e all'1,5% nel 2021; il recupero dei tagli fatti ad Ace, Ecobonus, Iri; l'abolizione totale dell'imposta di registro; la riapertura del progetto Casa Italia con uno stanziamento di 4 miliardi di euro per finanziare le opere di salvaguardia nel settore idrogeologico; la cancellazione totale dell'Irap. Inoltre, nel 2020 scatterebbe con la successiva legge di bilancio l'istituzione di un assegno universale per i figli, anche per i lavoratori autonomi e incapienti.
"Quello che preoccupa - ha commentato Padoan - è la direzione verso cui sta andando il Paese. Oggi lo spread ha toccato 340 punti base, prima delle elezioni era a 130. Significa che il Paese si è autotassato per svariati miliardi. Il problema è la direzione di marcia che stiamo prendendo e nessuno la sta guidando. C'è chi dice 'se arriveremo a 400 punti base vedremo cosa fare'. Chi dice così è già finito". Secondo l'ex ministro, "in questi giorni si è dilapidato un patrimonio enorme, accumulato con fatica dai governi precedenti: la fiducia dei mercati".
A chi chiedeva che differenza ci fosse tra la contromanovra presentata oggi e quella presentata giorni prima dal Pd, Renzi ha risposto: "Il Pd ha presentato il proprio programma di Bilancio che anche io ho firmato. Padoan e io condividiamo le risposte del Pd, tutte. Qui non si tratta di fare la manovra del Pd ma ci sono un ex premier e un ex ministro dell'Economia che hanno cercato di dare fiducia ai mercati che adesso sono in grandissima incertezza, ed è un eufemismo. La nostra proposta di manovra, complementare a quella del Pd, ridurrebbe immediatamente lo spread e abbasserebbe le tasse. Qui parliamo ai mercati internazionali e al governo che probabilmente non ci ascolterà e allora daremo battaglia in Parlamento".