Lʼindustria italiana del ciclo e del motociclo dà lavoro a circa 20 mila addetti, la distribuzione di biciclette e moto ad altre 60 mila persone. Numeri che fanno del nostro il primo Paese in Europa nel settore delle due ruote, e ancora non si tiene conto dei sotto-comparti che riguardano gli accessori, le riparazioni, lʼafter market in genere.
Sono questi alcuni dei numeri riportati dallʼAncma ‒ lʼassociazione italiana dei produttori di biciclette, moto e accessori, aderente alla Confindustria ‒ nel corso della presentazione di Eicma, lʼEsposizione internazionale del ciclo e motociclo che terrà a Milano la sua 76° edizione dal 6 allʼ11 novembre prossimi. LʼItalia è il primo Paese produttore di motociclette in Europa, 300 mila nel 2017, e lo è anche per le biciclette con 2,3 milioni di pezzi lʼanno. Le imprese italiane fatturano oltre 5 miliardi di euro ed Eicma è lo specchio fedele del buon stato di salute del settore, dopo anni di sofferenze, non del tutto eliminate.
Questʼanno si conferma positivo: nei primi 9 mesi del 2018 le immatricolazioni di motociclette sono in crescita di oltre il 5%, attestandosi a 202.176 unità. LʼItalia vale in pratica un sesto delle vendite totali europee (1.313.000 unità). Gli scooter rappresentano ancora il 58% del mercato, ma il loro incremento di vendite nei 9 mesi è inferiori al 2%, mentre le moto veleggiano su un ottimo +9,7% rispetto ai primi 9 mesi del 2017. Soffrono i “cinquantini”, in calo del 15,6%, ma il dato rappresenta anche unʼevoluzione culturale nei consumi, con la crescita delle ebike e il passaggio sempre più precoce ai modelli 125.
Le ebike appunto! Nel 2017 sono state vendute in Italia 148.000 biciclette elettriche, +19% rispetto allʼanno precedente. Lʼimport è aumentato del 21% e sulla spinta di questo trend anche la produzione italiana è cresciuta, passando dalle 23.600 ebike del 2016 alle 35.000 dello scorso anno, un incremento del 48% circa.