Riace, il sindaco Lucano: "Non me ne vado, la macchina sarà la mia casa"
Dopo la revoca degli arresti domiciliari e l'emissione del divieto di dimora nel comune da lui amministrato, dice: "Non mi allontanerò"
Dopo la revoca degli arresti domiciliari e l'emissione del divieto di dimora a Riace, il sindaco, Domenico Lucano, ha dormito in macchina. "Non sapevo dove andare - racconta - avevo appuntamento con l'avvocato in mattinata, così sono andato a Locri e ho dormito 4 ore in macchina aspettandolo". E spiega che "ho deciso che non mi trasferirò da nessuna parte. La macchina sarà la mia casa, ma non mi allontanerò da Riace".
"Mi ha fatto impressione sentire il pm riferirsi a me come all'ex sindaco", confida a
La Repubblica. "Io mi sento come prima, e
non ho intenzione di dimettermi. Non ho niente di cui pentirmi e a Riace ho consacrato gli ultimi vent'anni", aggiunge.
"Cambierò posto tutti i giorni, approfittando delle tante offerte di ospitalità di amici e sindaci. Ma non mi allontanerò mai da Riace. Il mio posto è qui", afferma Lucano. Quanto al ministro dell'Interno Matteo Salvini, "non mi sono mai definito un eroe, ma aiuto i deboli e a differenza di lui
ho imparato a non denigrare nessuno".
"Io rispetto il lavoro di tutti, anche della magistratura, e sono fiducioso nel futuro. Credo anche che la verità, considerata la decisione che è stata presa di revocare il mio arresto, stia emergendo piano piano. Nei momenti di difficoltà - conclude Lucano - bisogna pensare a chi sta peggio di noi,
ogni esperienza serve a qualcosa. Così sarà anche per questa".
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