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Milano, stranieri prima degli italiani al pronto soccorso: "Con la scusa della lingua passano avanti"

Le testimonianze dei pazienti in attesa all'ospedale San Paolo che si lamentano delle code infinite

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“Noi italiani siamo un po’ passati in secondo piano su tutto, anche sulla sanità”: è così che si sfoga un uomo in attesa al pronto soccorso dell'Ospedale San Paolo di Milano alle telecamere nascoste di " Quarta Repubblica", trasmissione su Rete 4.

“L’altro giorno c’era una ragazza musulmana in stato di gravidanza, e il marito non ha assolutamente voluto che la visitasse un medico uomo. Sono dovute intervenire due dottoresse e quindi l’attesa si è prolungata per tutti”.

La fila può arrivare fino a due ore anche per un semplice codice verde: “Magari arrivano degli stranieri, con la scusa che non capiscono la lingua li fanno passare subito e così tutto rallenta”. Spesso sono i pazienti italiani che se ne accorgono, ma non protestano: “Brontolo un po’ è ovvio, ma se tu fossi un medico li manderesti via?” commenta una signora.

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