Giornata della memoria e delle celebrazioni per la Capitale. In 1024, quella mattina del 16 ottobre di 75 anni fa, furono strappati alle loro case, alle loro cose, alle loro vite. Per non far più ritorno. Tutti, tranne 16, destinati a riportare indietro, oltre alla fortuna di non essere morti, il peso della solitudine che il rastrellamento del Ghetto di Roma ha lasciato alla città e al mondo. Così, sotto la lapide commemorativa del Tempio Maggiore, sono state deposte due corone d'alloro offerte dall'Ucei e da Roma Capitale-Città Metropolitana- Regione Lazio, mentre il Pd del I municipio ha offerto un mazzo di fiori. Il sindaco Raggi: "E' una ferita per Roma". Via Twitter è intervenuto anche il premier Conte: "Il passato ci insegni a combattere l'odio".
Virginia Raggi: una ferita incisa nella città "Siamo qui per celebrare - ha ricordato la sindaca di Roma Virginia Raggi, - come ogni anno, la deportazione degli ebrei dal ghetto; il 16 ottobre del 1943 è una ferita che rimane incisa nella nostra città e che deve essere ricordata. Ho scritto una lettera aperta invitando tutti i cittadini a partecipare alla marcia silenziosa che quest'anno si terrà il 21 di ottobre. Ritengo importante ricordare gli eventi che hanno tracciato un segno così profondo nella nostra città, perché ricordare il passato deve aiutarci a guidare i nostri passi nel futuro".
La prima cittadina della Capitale ha annunciato inoltre che darà il via alla cancellazione di due strade di Roma intitolate a chi firmò le leggi razziali che verranno eliminate dalla toponomastica capitolina. Si tratta di via Arturo Donaggio e via Edoardo Zavattari. Le due vie saranno intitolate a due vittime della Shoah i cui nomi verranno scelti in accordo con la Comunità ebraica di Roma. Virginia Raggi sta in tal modo portando avanti l'annuncio di voler togliere dalle strade i nomi di chi preparò le leggi che portarono alla Shoah
Per la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello "la commemorazione di oggi ha un significato particolare. Quello che è successo qui fa parte delle nostre coscienze ed è un monito per il futuro. E' bene che si abbia ben chiaro ciò che è stato e cosa è successo qui a Roma. Non è sufficiente deporre una corona, ma bisogna ricordare i nostri morti farlo con la consapevolezza che ci sono ebrei vivi che vivono a Roma e vivono in Italia e in Europa e vogliono continuare a farlo in libertà e democrazia".
Alle celebrazioni per il 75esimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 presente anche la partigiana Tina Costa, per la quale "dobbiamo ricordare perché non avvenga mai più e bisogna che le nostre radici non siano cancellate. Dobbiamo ricordarlo per noi e per le nuove generazioni perché se no ritornano e non è possibile". Alla commemorazione anche Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo Sviluppo Economico, Sabrina Alfonsi, presidente del I municipio, e Andrea Casu, segretario Pd Roma.
Conte: il passato ci insegni a combattere l'odio "Oggi ricordiamo insieme il 16ottobre1943 quando più di mille concittadini ebrei furono allontanati da Roma e deportati. Il governo sostiene tutte le iniziative in memoria della Shoah, perché il passato ci insegni a combattere ogni forma di discriminazione e di odio". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto su Twitter nel giorno del 75esimo del rastrellamento del Ghetto di Roma.