Botta e risposta a distanza tra i ministri Giovanni Tria e Luigi Di Maio sul dossier Alitalia. "Penso che delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell'Economia. Io non ne ho parlato", ha chiarito il titolare delle Finanze in merito all'ipotesi di un ingresso del Mef nel capitale di Alitalia così come affermato dal vicepremier Di Maio. Intanto Fs ha presentato una mozione di interesse per la compagnia aerea. Di Maio poi ha precisato: "Nessuno scontro".
Le parole di Di Maio sul rilancio di Alitalia - Le affermazioni del titolare di via XX settembre arrivano a seguito dell'annuncio del ministro del Lavoro sul rilancio di Alitalia costituendo una Newco con la partecipazione di Ferrovie dello Stato, di Cassa depositi e prestiti e del ministero dell'Economia con una quota del 15%. "Arriveremo alla scadenza del 31 ottobre con una manifestazione di interessi con offerta vincolante per Alitalia", aveva affermato Luigi Di Maio. "Il ministero dell'Economia convertirà in equity parte del prestito con cui coprirà la quota del 15% di partecipazione nella Newco - aveva spiegato -. La nuova società avrà una dotazione iniziale di due miliardi che consente ad Alitalia di tornare competitiva e di avere nuovo slancio. Una dotazione che le consente di emergere dalla linea di galleggiamento".
Lo Stato avrà una quota non superiore al 15-20% - Il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri ha riferito che, per la compagnia aerea, il governo "non immagina uno Stato con una quota superiore al 15-20%". "Staremo in linea con le partecipazioni che hanno altri Stati europei. L'importante è che ci sia un piano industriale sostenibile che dia prospettive per il futuro: non vogliamo soluzioni posticce, ma una soluzione seria", ha sottolineato.
Fs presenta una manifestazione di interesse - Ferrovie dello Stato ha fatto sapere di aver presentato nel pomeriggio "una manifestazione di interesse per Alitalia". Tale manifestazione, "necessaria per analizzare al meglio il dossier relativo all'azienda, non è in questa fase vincolante", si legge in una nota ufficiale.
Di Maio: "Rilancio è nel contratto di governo" - Dopo il botta e risposta con il ministro Giovanni Tria, il vicepremier Luigi Di Maio chiarisce: "Nel contratto di governo abbiamo previsto l'ingresso dello Stato attraverso soldi che già sono in Alitalia. Così si andrà avanti, senza scontri, perché siamo d'accordo come ministri e come forze politiche e perché il presidente del Consiglio sostiene questa ipotesi. Avremo tutto il modo di arrivare all'obiettivo senza nessun tipo di scontro o di controversie". Quella su Alitalia "non è un'opera di salvataggio, ma il grande rilancio di una compagnia che ci deve permettere di andare a prendere i turisti nel mondo".
"Nel contratto di governo avevamo scritto che ci doveva essere una guida pubblica ma una partecipazione privata - precisa -. Non stiamo dicendo che adesso lo Stato fa il padrone di Alitalia, ma stiamo dicendo che la parte del prestito ponte che abbiamo dato ad Alitalia, come stato, lo lasciamo lì dentro e manteniamo il controllo. Ferrovie dello Stato ha dato la sua manifestazione di interesse: potrebbe nascere l'unico gruppo al mondo gomma, ferro, aria. Questo ci permetterà di fare intermodalità: un turista che arriva in Italia si potrà muovere con lo stesso biglietto allo stesso modo, con un piano integrato dei trasporti".