"Voglio le scuse del ministro Salvini e di altre persone che in questi anni hanno insultato me, la mia famiglia e soprattutto Stefano. Voglio le scuse di chi ha fatto carriera politica sulla nostra pelle". Ribadisce così la sua posizione, intervenendo in diretta a Tgcom24, Ilaria Cucchi, all'indomani dello sfogo del carabiniere che ha raccontato il pestaggio subito dal fratello nove anni fa. Altri due carabinieri indagati, intanto, nell'ambito degli accertamenti sui presunti atti falsificati seguiti alla morte del trentunenne.
Altri Cc indagati Altri due carabinieri indagati nell'ambito degli accertamenti sui presunti atti falsificati seguiti alla morte di Cucchi. Si tratta di Francesco Di Sano, carabiniere della stazione di Tor Sapienza, e del luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stessa caserma.
Colombo sarà interrogato la prossima settimana dai pm. Nei giorni scorsi è stato sottoposto a una perquisizione: l'atto istruttorio puntava a individuare eventuali comunicazioni tra lui e i suoi superiori dell'epoca sul caso Cucchi.
Oltre al luogotenente, nel procedimento risulta indagato anche Francesco Di Sano, il carabiniere scelto della caserma di Tor Sapienza che ebbe in custodia Cucchi. Il nuovo filone di indagine è stato avviato dopo l'audizione di Di Sano nel processo a carico di cinque carabinieri. Rispondendo alle domande del pm Giovanni Musarò, il militare dell'Arma il 17 aprile ammise di avere modificato l'annotazione di salute di Cucchi.
"Mi chiesero di farlo - raccontò davanti alla prima corte d'assise - perché la prima era troppo dettagliata. Non ricordo per certo chi è stato; certo il nostro primo rapporto è con il Comandante della Stazione, ma posso dire che si è trattato di un ordine gerarchico".