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U2, a Milano i giorni dell'Esperienza e dell'Innocenza: il rock nel nome dell'umanità

La band irlandese è in Italia per quattro date al Forum all'interno del tour mondiale "Experience + Innocence"

danny-north

"La saggezza è il recupero dell’innocenza al termine dell’esperienza". Gli U2 tornano in Italia per quattro date (11-12-15-16 ottobre) a Milano in occasione dell'"Experience + Innocence Tour" per raccontare come abbiano perso l’innocenza, poi se stessi e infine si siano ritrovati. Lo show è totale: i quattro si spostano su tre palchi e il punto di vista dello spettatore cambia canzone dopo canzone, con un bombardamento di soluzioni tecnologiche che vede protagonista il maxischermo bifronte che taglia per il lungo il Forum.

L'"Experience + Innocence" è partito a maggio negli Stati Uniti e da fine agosto è in Europa. Pensato come seconda parte dell’"Innocence + Experience" tour del 2015, mantiene la stessa struttura scenografica ma aggiornata in grande, con un megaschermo trasversale (chiamato "the barricage", 30 metri di led) sospeso sulla platea. Il quartetto irlandese si sposta tra tre palchi: il classico, quello dentro lo schermo e uno piccolo e circolare dalla parte opposta della platea.

Quando si spengono le luci, iniziano a scorrere le immagini di città distrutte (da Parigi a Belfast, passando per Milano) durante la Seconda Guerra Mondiale accompagante dal discorso all'umanità di Charlie Chaplin in "Il Grande Dittatore" ("Uniamoci tutti e combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore"). Lo show punta subito sugli effetti speciali si apre con Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr. che entrano in scena dall'interno del maxischermo quasi trasparente sulle note di "The blackout", tratta dall'ultimo disco "Songs of Experience". Questa scelta delinea la scaletta del concerto e del tour mondiale basata sugli ultimi brani pubblicati (saranno 7 sui 23 totali).

"Torniamo per finire quel che abbiamo cominciato tre anni fa, la storia di quattro ragazzi irlandesi che vengono in Italia negli anni 80 per capire chi sono", dice Bono dal palco dopo che una mappa di Milano vista dall'alto illumina il Forum. Proprio Milano è stato il luogo dove gli U2 si esibirono per la prima volta in Italia nel 1985. Dal capoluogo lombardo mancavano dal 2009 (a San Siro), mentre al Forum erano stati nel lontano 1992 per lo "Zoo Tv Tour".

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"Qua ci sentiamo a casa, nella patria della melodia", aggiunge l'istrionico frontman che sarà protagonista al solito sui palchi e la passerella tra vocalizzi (tornati eccellenti) e sermoni socio-politici per uno spettacolo di fuochi d'artificio, visivi e musicali. Sul maxischermo il reale e virtuale si mischiano tra le silhouette e le figure umane dei quattro che si confondono, mentre musicalmente si viaggia all'indietro fino agli anni 80 sulle note di "I Will Follow" e "Gloria", prima di tornare più vicino con "Beautiful Day". Ci si tuffa poi negli anni 90, un periodo di tensione (come Bono stesso racconta), culminato nel disco "Achtung Baby" (probabilmente l'ultimo tassello-pietra angolare del loro lascito alla storia della musica), ricordato attraverso "Zoo Station", "Stay", "Who's gonna ride your wild horses".

Dopo una pausa accompagnata dal un cartone animato con i quattro protagonisti sulle note di "Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, Kill Me", si passa al momento più glam: Bono, con trucco da saltimbanco, introduce "Elevation" e "Vertigo". Poi con un filtro in tempo reale sul suo volto, riveste i panni di MacPhisto, l'alter-ego demoniaco. Dopo tante magniloquenze tecnologiche, arriva il momento dell'inno filantropico "Pride" (In The Name Of Love) che accompagna filmati su nazisti, guerre, profughi fino allo scottante tema dei migranti. E Bono, scusandosi a nome dell'Europa dice: "Questo Paese è pieno di amore e lo ha dimostrato, per esempio con l’accoglienza agli immigrati".

Temi sociali e politici si rincorrono per tutto lo show, e in nuovo intermezzo rieccheggia "Woman of the world" di Jim O'Rourke per la campagna "Poverty is sexist" (a cui ha prestato la voce, preregistrata, per le date italiane Emma Marrone) promossa dalla onlus One di Bono, per l’azzeramento della discriminazione di genere per le donne che vivono in povertà.

Mentre la classica "New Year's Day" infervora gli oltre 10mila presenti, esplode il messaggio europeista della band irlandese: scende un monumentale bandiera dell'Unione Europea sul Forum e Bono sottolinea: "Sia benedetto il blu del cielo europeo che condividiamo e possano le sue stelle non cadere mai". Un ultimo messaggio, prima del finale legato alle emozioni di "City Of Blinding Lights" e "One".

Il concerto si chiude con Bono che staccando la luce dalla sua vecchia casa d'infanzia, riprodotta in miniatura sul palco, segna il termine del percorso che ha portato l'incontro dell'Esperienza e dell'Innocenza.

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