Strasburgo, padre e figlia arrestati per un errore alle casse automatiche Ikea
La vicenda raccontata dalla protagonista su Twitter ha suscitato diverse proteste online. Il marchio svedese ha ritirato la denuncia e chiesto scusa
Erano andati all'Ikea per comprare dei barattoli e si sono ritrovati in carcere. E' l'avventura, da dimenticare, di un padre e una figlia di Strasburgo che hanno passato tre ore in cella dopo aver sbagliato a passare degli articoli alla cassa self-service del noto negozio di mobili svedese. La denuncia social di Emilie Guzzo, che ha spiegato l'accaduto su Twitter, ha raggiunto molte condivisioni e suscitato diverse proteste online, al punto che Ikea France ha chiesto scusa per l'accaduto e ritirato la denuncia contro padre e figlia.
Bon je vais raconter comment je suis allée en garde à vue à cause des tupperware d'IKEA pic.twitter.com/qAL3CMaVBW— Emilie (@thepeacefulriot) 9 ottobre 2018
I quattro barattoli - In un lungo post su Twitter si legge che la ragazza era andata all'Ikea con il padre. Dopo aver preso ciò che serviva - qualche oggetto per la casa e quattro barattoli di vetro chiusi ciascuno da un tappo, trovati in esposizione sullo scaffale - sono andati alle casse automatiche. Emilie ha passato prima le sue cose che ha pagato subito e poi quelle del padre, tra cui i famosi barattoli. Diretti verso l'uscita padre e figlia vengono fermati alla cassa dall'agente di sicurezza che li avverte che non hanno passato per bene lo scanner sui barattoli. Effettivamente coperchi e vasetti sono venduti separatamente e i due non avevano pagato tutto quello che c'era da pagare. Il padre della ragazza si scusa dicendo che non se ne erano resi conto e che avrebbero pagato subito i coperchi. Dall'agente di sicurezza i due passano nelle mani del direttore del negozio che accusa padre e figlia di essere dei ladri e chiama la polizia.
Dall'Ikea al carcere - Senza avere nessuna possibilità di spiegarsi i due vengono portati in commissariato per furto organizzato. Nell'incredulità più totale Emilie e suo padre vengono separati e messi in due celle diverse. Ma per fortuna cambia il turno in commissariato e un agente più ragionevole ascolta il padre della ragazza e rilascia entrambi dopo tre ore passate in cella.
Le scuse del marchio svedese - Dopo che la questione ha suscitato diverse proteste online Ikea France ha twittato: "Privilegiamo sempre il dialogo e ci rincresce sinceramente per questa situazione. Ci impegniamo a ritirare la nostra denuncia e presentiamo le nostre scuse". La morale della vicenda però è riassunta da Emilie: "Fate attenzione alle casse, passate bene i vostri articoli e non dimenticate che potete andare in custodia per dei barattoli".
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