"Questioni morali e personali mi portano a non poter assistere questa persona". Sono le parole di Nicola Cervellera, l'avvocato che avrebbe dovuto difendere il 49enne accusato di avere lanciato dal balcone, domenica scorsa, a Taranto, la figlia di sei anni, dopo avere ferito il figlio 14enne, che fortunatamente non è in gravi condizioni. "Ho un bambino di 7 anni e non me la sento di difendere chi è accusato di una cosa del genere", spiega il legale.
Nell'interrogatorio di garanzia davvanti al Gip, l'uomo oggi è assistito da un difensore d'ufficio. Dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato dalla minore età delle vittime, violenza, resistenza a pubblico ufficiale. Lui, dal carcere, continua a chiedere dei figli, nega di avere lanciato dal balcone la piccola, dice che lei è salita su uno sgabello, e poi si è lanciata.
Intanto, all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto i medici stanno facendo di tutto per salvare la vita alla bambina, che nella caduta aveva riportato un profondo trauma cranico e una lesione al fegato, oltre a diverse fratture. "Le sue condizioni sono leggermente migliorate", fanno sapere dall'ospedale, "anche se restano molto gravi". Ieri è stata sottoposta a due nuovi, delicati, interventi chirurgici, durati diverse ore. Al lavoro anche gli psicologi dell'ospedale, che da tre giorni stanno assistendo la madre e il fratello della piccola.