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Piotta: "Un disco dedicato a mio padre e pieno di ricordi"

L'artista presenta a Tgcom24 "Interno 7", un concept album sul tempo perduto e ritrovato

Con l'Ep "8 e 1/2" aveva promesso di essere in cammino verso una nuova fase del suo percorso artistico. Promessa mantenuta per Piotta (anche se in questo disco c'è tanto di Tommaso), che con "Interno 7" getta la maschera per raccontare senza paure il suo lato più intimo. "E' dedicato a mio padre, scomparso l'anno scorso. Ho liberato la mia parte più profonda. Ho rischiato, ma ho toccato corde che sono comuni a tutti" racconta a Tgcom24.

Partiamo dal titolo: Interno 7. Cosa significa?
Interno 7 è un luogo fisico, è la casa in cui sono cresciuto. Ha fatto da scenario a tutti i miei cambiamenti. E' un disco molto autobiografico, ma forse per questo anche più universale.

E' molto più intimo rispetto ai tuoi lavori precedenti...
E' dedicato a mio padre, scomparso lo scorso luglio. E' un concept sul tempo e sui ricordi, in cui ho liberato la mia parte più profonda. Ho rischiato, ma ho ricevuto molti messaggi in cui la gente mi diceva che avevo toccato corde più profonde, che sono comuni a tutti.

Lo senti come il disco della maturità?
Hanno scritto "è il nono album di Piotta, il primo di Tommaso". Mi pare una definizione azzeccata. Stilisticamente è più maturo dei precedenti per il semplice fatto che arriva dopo gli altri. Spero di poterlo dire anche del prossimo (ride ndr). Il problema sarebbe fare un disco che non viaggia nel tempo con te, come fa qualche artista. Lo trovo particolarmente triste, ma è una mia opinione personale.

Nel video del primo estratto "Solo per noi" ti vediamo alle prese con gli scatoloni...
Sono tornato l'anno scorso nella mia casa di famiglia per il trasloco finale. E' stato tosto a livello emotivo, complice anche quest'atmosfera triste e malinconica legata alla scomparsa di mio padre. La casa e gli oggetti mi hanno suscitato mille ricordi che ho avuto l'esigenza di mettere in rima.

Cos'hai ritrovato?
Tanti oggetti fermi nel tempo: foto, dischi, polaroid o maglioni impregnati con profumi familiari. Tutti input e spunti che mi hanno acceso i cinque sensi.

In "Maledetti quegli anni 90" ti guardi indietro, agli esordi...
E' il brano che ho voluto riservare a mio padre. Ho vissuto degli anni stupendi con la mia famiglia e tanti amici, alcuni dei quali non ci sono più come Primo Brown. Ho voluto omaggiarli. per la bellezza emotiva che sono stati per me.

"Piazzale Lagosta, 1" è invece un omaggio a tua madre
Sì, è la casa milanese dove ha vissuto mia madre. E' un pezzo del 2012 ma l'ho rimessa nel disco perché era un pezzo importante di questo puzzle di ricordi. Ho voluto mettere vicini i miei genitori per sempre in questo disco, così come lo sono a livello fisico a Roma.

"Il tempo ritrovato" è un brano molto proustiano. Pensi che anche la musica in generale abbia questo potere?
Assolutamente. La musica può tenere alta l'attenzione su alcuni temi, ma nel concreto credo abbia poco potere sull'attualità. A livello spirituale invece è una cosa sacra per me. Per questo mi spiace quando viene bistrattata e trattata come un mezzo per avere un ritorno economico, soprattutto quando chi lo fa non è più un ragazzino.

Il rispetto per la musica si riflette anche nel tuo percorso artistico...
Sì, da mia madre ho preso l'atteggiamento milanese nell'approccio verso il lavoro. Sono stato tra i primi in Italia ad aver fatto del rap un'attività professionale di cui vivere, insieme a J Ax, Neffa, Frankie hi-nrg. Quando abbiamo iniziato sembrava follia pura, invece siamo ancora tutti qua ognuno con la sua carriera.

27/10 The Cage - Livorno
2/11 Splinter - Parma
3/11 Colorificio Kroen - Verona
9/11 Mercato Sonato - Bologna
10/11 Heartz Club - Fermo (FM)
16/11 Hall - Padova
17/11 CSA Magazzino 47 - Brescia
23/11 Magazzini Fermi - Aversa (CE)
24/11 Largo Venue - Roma
30 /11 Crazy Bull - Genova
7/12 Hiroshima - Torino
8/12 Magnolia - Milano
15/12 Swamp Club - Carrara (MS)
22/12 Officine Utopia - Ceccano (FR)

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