Def, dibattito in aula tra Brunetta e Tria: Borghi spegne il microfono al ministro
Il tutto è nato da una domanda del parlamentare di Forza Italia che incalzava il ministro sulle ripercussioni di uno spread a 400 punti
Acceso botta e risposta tra il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il parlamentare di Forza Italia Renato Brunetta durante l'audizione sulla Nota di aggiornamento al Def alla Camera. Alcune battute le scambiano durante lo svolgimento dell'audizione, altre al termine quando il presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi, è costretto ad intervenire spegnendo l'audio del mincrofono del ministro e lasciando vedere ai cronisti soltanto le immagini dei due che gesticolano animatamente.
Il tutto è nato da una domanda di Brunetta che incalzava il ministro sulle
ripercussioni di uno spread a quota 400 punti. Un'insistenza che ha spinto Tria a replicare piccato: "Non rispondo su un'ipotesi".
Lo scambio di battute era stato preceduto da un altro siparietto durante le domande dei parlamentari. Tria rispondendo a Brunetta aveva esordito affermando: "Al mio amico Brunetta posso dire con la massima stima che il suo discorso è un po' assiomatico perchè non parte dall'analisi del Def ma in sostanza dice andiamo verso una crisi finanziaria e nulla si può fare. E' evidente", ha proseguito Tria, "che se c'è una crisi finanziaria è un problema, ma
non sono d'accordo nel dire che la crisi è prodotta dalla manovra, l'incertezza sui mercati viene dal piano B che il governo ha già smentito" in modo collegiale. A questo punto lo interrompe di nuovo Brunetta affermando: "Questo è un ragionamento apodittico".
Ma lo scambio di battute non finisce qua. A margine dell'audizione Brunetta ha insistito:
"Preferivo il Tria rigoroso. Adesso è il Tria del Balcone". E il ministro dal canto suo ha ricordato all'ex amico di "non aver cambiato idea, la critica all'austerity l'ho portata avanti da molti anni, io non ho cambiato visione, abbiamo scritto anche cose insieme su questo".
SU TGCOM24