L'Ordine dei medici ha avviato un'attività disciplinare nei confronti di un medico di un pronto soccorso di Trento che si è rifiutato di prestare le cure necessarie a un immigrato con il permesso di soggiorno scaduto e lo ha segnalato ai carabinieri. "Quando si parla di salute - ha commentato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli - non abbiamo bisogno di tifosi".
"Bene ha fatto l'Ordine di competenza ad avviare l'attività disciplinare nei confronti del medico - ha aggiunto Anelli - sia per dargli modo di fornire la sua ricostruzione dei fatti, sia per tutelare un principio: i medici devono rispettare, oltre alle leggi, le regole del Codice deontologico, e secondo tali regole deve essere valutato il loro comportamento".
Prima di arrivare in ospedale l'uomo era già stato rifiutato dal medico di famiglia, sempre a causa del permesso di soggiorno scaduto. Giunto in pronto soccorso, non è stato visitato dal personale di turno ma segnalato alle forze dell'ordine in quanto irregolare sul territorio italiano.
Dalla parte del dottore il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha scritto su Facebook: "Solidarietà al medico di Trento che ha segnalato ai carabinieri un immigrato marocchino irregolare. Abbiamo il dovere di garantire cure mediche a tutti, ma non possiamo dimenticare l'esigenza di contrastare l’immigrazione clandestina".