“Ho scelto la castrazione chimica perché non volevo fare più vittime”: è così che inizia a spiegare la sua decisione l’uomo che ha optato per la sterilizzazione dopo aver scontato 10 anni di prigione, di cui 6 in clinica psichiatrica, per violenze sessuali su minori. “Sono stato arrestato 3 volte per lo stesso reato e poi ogni volta uscivo. I miei amici mi dicevano che ero sempre nervoso: pensavo solo al sesso. Da quando ho iniziato la terapia, sto meglio”, continua l’uomo che ha rilasciato un’intervista esclusiva a Quarta Repubblica, scegliendo però di non mostrarsi in volto.
Il tema della castrazione chimica è al centro del dibattito politico in Italia: il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga (Lega) la definisce “non una punizione, ma una tutela all’incolumità pubblica”. Il primario di urologia dell’Università Federico II di Napoli, prof Vincenzo Mirone, però parla di una terapia che va ripetuta nel tempo, "anche se sui giovani gli effetti collaterali sono importanti: in Germania o Finlandia vi si ricorre con parsimonia nei soggetti under 25, poiché il rischio di incorrere patologie serie ai testicoli è molto alto”.
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