Jo Squillo: Cividini, la collezione per lʼestate 2019
Out of Africa
“Quando uscì il film Out of Africa, Miriam ed io non pensavamo ancora di creare CIVIDINI ma occupandoci di moda e di creatività non mancammo di vederlo restando colpiti dalla maestria con cui Milena Canonero, premio Oscar per i costumi, riuscì a coniugare magistralmente l’estetica borghese nord europea degli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale con le influenze e le commistioni della società coloniale in Kenia”. E' con queste parole che Piero Cividini introduce il concept che delinea la collezione per l'estate 2019 di Cividini. “Alla ricerca di un incipit per la nuova collezione che immaginavamo potesse essere esotica e allo stesso tempo metropolitana ci siamo ricordati di quel film e dell’emozione estetica che ci aveva provocato e da quel momento i pezzi del puzzle si sono composti, avevamo trovato il fil rouge che ci avrebbe guidato nella sua concezione e sviluppo.”
Ecco quindi che la concettualizzazione di quelle sensazioni estetiche reinterpretate secondo i codici CIVIDINI danno vita ad una commistione tra bon ton e militare la cui contestualizzazione trova ospitalità nella modernità e nella pulizia del design che contraddistingue da sempre CIVIDINI. I pois sono “sbavati” così che la loro tradizionale graficità sia ammorbidita da questa imperfezione voluta e ricercata mentre la stampa camouflage ricrea quell’atmosfera che nell’immaginario collettivo rimanda inequivocabilmente all’africa coloniale. Tre le costanti: Leggings disegnati a grandi pois ed a quadri che si intrufolano in ogni look. Dolcevita leggerissimi a pois o a quadri dipinti a mano, tessuti su telai ultra sottili. Ed infine gonnellona a pieghe sciolte in tessuti a quadri, a pois, in tinta unita o in stampato camouflage intorno a cui si impernia tutta la collezione; portata da sola o con sovrapposizione di stampe e di disegni ed infine sotto ai vestiti ampi ed avvolgenti come pure con blazer allungati e morbidi o con lo spolverino rigoroso, chiuso da piccoli snaps. Non i canoni estetici di quella società ma il modo di essere donna di Karen Blixen ci ha guidato nella trasposizione contemporanea di quel ricordo lontano.
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