Diventata celebre in rete per la sua protesta contro l'upskirting, la pratica, diffusa nella metropolitana di San Pietroburgo, di scattare foto sotto le gonne di ignare passeggere, la modella-femminista Anna Dovgalyuk fa parlare ancora di sé. Questa volta la ventenne che si autodefinisce "attivista sociale" ha deciso di ribellarsi contro gli uomini che, seduti in metro, occupano più spazio del dovuto allargando le gambe. Con l'originalità che contraddistingue le sue proteste, la Dovgalyuk ha deciso di punirli gettando sulle loro parti intime un composto di acqua e candeggina. E la sua nuova campagna finisce ancora una volta sui social.
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La polemica contro le autorità - Per rendere nota la protesta contro la pratica conosciuta come manspreading, Anna si è fatta filmare mentre getta il mix in questione. Secondo l'attivista, l'abitudine maschile di occupare più spazio del dovuto è un'aggressione di genere, e la ragazza è convinta che le autorità del suo Paese non facciano abbastanza per contrastare il problema.
Perché questo mix? – La candeggina mangia i colori dei tessuti, con questo dispetto Anna rovina per sempre gli abiti delle sue vittime. "Questo mix è 30 volte più concentrato rispetto alla miscela usata dalle massaie per fare il bucato – fa sapere la Dovgalyuk - in questo modo non solo combattiamo il manspreading, ma contrassegniamo anche i colpevoli".
Finzione o realtà? – Contro l'upskirting Anna si era fatta filmare in pubblico in biancheria intima. Voleva sensibilizzare la comunità sul tema e spingere le istituzioni a riconoscere come molestia sessuale la pratica dei maniaci di filmare sotto le gonne delle donne. Secondo il Daily Mail, che cita alcune fonti russe, questa protesta sarebbe, invece, tutta una finzione e le vittime solo attori. Lei nega e difende la sua campagna di sensibilizzazione: "Se nessuno mi ha denunciata, è solo perché nessuno andrà mai alla polizia per una macchia sui jeans".