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Campobasso, il sindaco chiude 20 scuole: sono tutte a rischio crollo

Per altre 7 si attende il responso: si salvano solo 8 edifici, che però non sono sufficienti per tutti gli studenti

ansa

Il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, ha ordinato la chiusura di 20 delle 35 scuole di ogni ordine e grado del capoluogo molisano: dopo i controlli di tecnici comunali e vigili del fuoco, una relazione dell'Università del Molise ha infatti certificato che sono a rischio. Alcune non sono in regola con le norme antisismiche, altre con quelle di sicurezza statica. E per altri 7 edifici scolastici si attende ancora il responso.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i restanti 8 edifici scolastici (tre dei quali di nuova costruzione) non sono però sufficienti ad accogliere tutti gli studenti di Campobasso, che tra asili, elementari, medie e superiori sono 4.598. Così il primo cittadino ha chiesto aiuto all'università, nelle cui aule hanno trovato posto 400 studenti, mentre per altri sono state ricavate aule alla Casa dello Studente, in uno stabile preso in affitto e in una palazzina della zona industriale.

"Chiudere una scuola - spiega Battista al quotidiano milanese - è molto spiacevole e impopolare, ma non si può vivere nell'angoscia che un evento qualsiasi o anche una scossa di terremoto modesta provochi una tragedia". Come quella che il 31 ottobre 2002, nel vicino paese di San Giuliano di Puglia, uccise 27 bambini e una maestra seppellendoli sotto le macerie di una scuola appena ampliata senza seguire i criteri di sicurezza.

Il Comune di Campobasso ha così deciso di intervenire, abbattendo le vecchie scuole e costruendone di nuove: i soldi necessari arriveranno in parte da fondi (11 milioni) che in origine erano destinati alla mobilità e che sono stati dirottati su questo progetto, in parte (6 milioni) dalla vendita di immobili comunali e, infine, da fondi (3,3 milioni) stanziati dall'Inail per i lprogetto "scuole innovative". Per arrivare ai 30 milioni di euro necessari, dunque, ne mancano 10, che il sindaco chiede all'esecutivo: "I governi da tempo dovevano destinare risorse ai Comuni per le scuole. Lo facciano adesso: dopo la sciagurata cancellazione dei fondi per la riqualificazione delle periferie sarebbe il minimo".

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